giovedì 28 giugno 2007

Alex l'ariete


Oggi TgCom ci regala una delle interviste più belle degli ultimi anni. Mentre il mondo si affannava a leggere del discorso di Veltroni, noi estimatori di Alex l'ariete scoprivamo questa perla.
Inchino all'intervistatrice spietata che chiede all'Albertone se il fatto di non saper recitare non gli aveva per caso fatto venire in mente che un film poteva non essere l'occupazione giusta per lui. Sublime. Grazie TgCom!

(le gesta del grande Alberto e della strepitosa Michelle si trovano, grazie a Dio, su youtube)

Tomba attore, "mi hanno boicottato"

Lo sciatore a 9 anni da "Alex l'ariete"

A 9 anni dalle riprese di "Alex l'Ariete", con Alberto Tomba e Michelle Hunziker, il film continua ad essere un cult. Opera di inimitata bruttezza o simpatico tentativo di un campione dello sci di buttarsi su una pista nuova? Tgcom lo ha chiesto all'interessato che ha fatto un j'accuse contro regista, montatore e anche se stesso. "Di esperienza non ne avevo, ma qualcuno mi ha boicottato". Riprovare? "Ho già dato".

Alberto Tomba parla dalla Sardegna, dove si trova "non per una vacanza", ma per una pausa dal lavoro che in questo periodo lo ha impegnato molto. L'ex sciatore è testimonial della Fila, lo è stato delle Olimpiadi invernali ed è patron di svariate inziative, tutte sportive, in giro per il mondo. In inverno, se siete sulle "montagne giuste", potete anche vederlo mentre vi "mostra due curve", o le insegna ai vostri figli. Ma con set, paparazzi e telecamere giura di aver chiuso.


Che ricordo ha delle riprese di "Alex l'Ariete"?
Erano nove anni fa. Sono ricordi belli, ma lontani. Mi è piaciuto trasferirmi a Roma per tre mesi e recitare con Michelle Hunziker, ma troppi ostacoli si sono messi tra il film e il successo.

Per esempio il fatto che non sapevate recitare?
La mia inesperienza ha contato. Il problema vero è però che io mi sono fidato di chi mi ha offerto l'ingaggio, ma il montaggio non è stato fatto come doveva, tre ore di film dovevano essere lavorate e trasformate in una fiction di un'ora e non lasciate così com'erano. La sceneggiatura non funzionava, e il regista, Damiano Damiani, bravo ma di una certa età poverino... Peccato, perché il film è costato parecchio: sei miliardi se non ricordo male. La verità di fondo è che non volevano che un olimpionico facesse l'attore: non mi hanno diretto, nè lanciato nel modo giusto. Senza contare che il film è entrato in sala a fine luglio, in piena estate: era ovvio che dopo dieci giorni ne uscisse!

A casa nessuno l'ha dissuasa dal provare questa esperienza?
Mio padre mi ripeteva: 'Sta attento Alberto, avrai delle grossse critiche'. Ma io ho voluto tentare ugualmente.

Le hanno fatto altre proposte in seguito?
Dall'America mi invitarono a girare una specie di baywatch di montagna, una serie sul soccorso alpino, ma io rifiutati perché ero stanco e avevo voglia di riposarmi.

Le piace recitare?
Fingere non fa per me, sono un tipo genuino. Davanti alla troupe mi imbarazzava anche dare un bacio a una ragazza! Preferisco 'fare cinema' per i miei amici, farli divertire, farli ridere perché sono un tipo estroverso. Chi non lo è non vince le gare! Ho già dato abbastanza, allo sport e alla recitazione.

Il più bel film che ha visto?
Non vado al cinema da un'eternità! Ricordo film come Rocky o Rambo, che vedevo a dieci anni. Se mi nomina dieci film sono sicuro che ne conosco solo due!

Il suo regista del cuore?
Non ne conosco, ma ripeto: non sono diventato famoso perché non mi hanno montato come personaggio!

La tv?

E' terribile. Lei oggi la guarda?

La tv però la corteggia. Dicono che con la Lecciso sarà sulla prossima "Isola dei famosi"...
Gori e la Ventura mi hanno chiesto diverse volte di partecipare al gioco, ma io non ci andrò mai! Odio i reality finti e artificiali e non ho bisogno di soldi. Ho proposto di inventare un nuovo programmma, con degli atleti sani e genuini in competizione tra loro. In quel caso accetterei, ma sembra che non vada ancora di moda al momento.

Però è stato più volte in giuria a Miss Italia. Adesso che la Ventura traballa alla conduzione, le piacerebbe prendere il suo posto?
Quando ero in giuria a Miss Italia, conobbi Martina (Colombari, ndr), nel 95 fui presidente e in seguito andai a Miss Universo. Ma anche con quel mondo ho chiuso. Sono tante le ragazze che ti puntano con secondi fini, come qui in Sardegna puntano allo yacht! Non hanno nulla a che vedere con me.

Quali donne le piacciono?
Quelle che credono in principi e valori che poche oggi hanno. Quelle che cercano Alberto e non Tomba e che frequentano posti come quello dove sono nato io.

L'Alberto della dolce vita dov'è finito?
Non è mai esistito! Sono uno che mangia la pappa della mamma e questo non andava giù a nessuno. Sono allergico all'alba, perché se non dormi non vinci le gare! Mi hanno fatto passare per un mondano, ma se vado in un locale io non esco mai dopo l'una e trenta; mi piace stare a casa, con gli amici. Anche ora in Sardegna evito di andare sulla spiaggia per non incontrare i paparazzi.

E' fidanzato?
Frequento. Diciamo che sto riflettendo: a 42 anni sono sentimentalmente retrocesso di 20!

Sua madre non la spinge mai a sposarsi?
In famiglia la più vicina alle nozze è mia sorella Alessia. Su di me e mio fratello non fa più affidamento.

Fa ancora l'immobiliarista?
Non sono un palazzinaro, se insinua questo. Compro case, ma non le rivendo. Le tengo per me come un investimento di capitale. Adesso ne ho una in Sardegna, una sul Lago di Garda, una a Bologna e una in Egitto.

Egitto?
Perché è vicino e si sta al caldo. Quando mi stufo le vendo e ne compro altrove.

Da quando non scia più da professionista, quali sono i suoi passatempi?
Un tempo mi divertivo a collezionare vini e fare il sommelier. Smettendo di fare gare, ho smesso anche di girare per cantine. Però all'epoca la filosofia del vino mi piaceva e mi documentavo leggendo dei libri sull'argomento. Praticamente gli unici! Oggi corro e nuoto. Tra poco sarò in forma olimpionica!

Controlla sempre il suo fisico?
Ho perso sei chili, me ne mancano solo due per la forma perfetta! D'inverno è difficile perchè mi invitano a cene, incontri e serate di gala, ma d'estate ci tengo!

Antonella Zugna

venerdì 22 giugno 2007

Di borse, di figli e di altre sciocchezze

Ho letto l'intervista ad Anna Falchi sull'ultimo Chi e mi è venuta una rabbia che neanche quando ho perso l'inizio dei saldi del mio negozio preferito o un reading di Jovanotti. Andiamo con ordine. Erano i primi di giugno del 2005 e, sempre su Chi, la bella Anna posava per il fotografo nella sua nuova casa di Roma, un attico con vista su San Pietro («una casa da giovane coppia», diceva lei. "E mecojoni", esclamai allora pensando al mio loculo in affitto vista chiesa di Massagno). Prossima alle nozze con Stefano Ricucci, Anna parlava del suo nuovo amore e di quanto è importante condividere i valori e chiudeva con la frase che la vera donna emancipata non può non dire: cucinerò manicaretti per lui. (L'emancipazione, infatti, non consiste nell'abbandonare i fornelli, come ben sappiamo noi ragazze di oggi, ma nell'avvicinarcisi - ai fornelli e a tutto l'indotto di mariti e figli - "per libera scelta"). Oggi, due anni dopo, la bella Anna torna su Chi mentre il marito è al centro di infinite polemiche per la tentata scalata al Corsera, e dice che ormai loro non condividono più nulla e che non lo lascia perché economicamente non può permetterselo. E, vedete, non mi arrabbio pensando "di lui amava solo i soldi". Figurarsi se una che perde la testa per una borsa si mette a sindacare sull'oggetto dell'amore altrui. Però sulla dose di amore sì. Perché senza quel sentimento che si nutre di tenacia e pazienza non si compra una borsa dando fondo agli ultimi risparmi, né si giura amore eterno a un marito imperfetto come tutti, né si usa l'ultimo brandello di cuore per affrontare una rottura con la signorile dignità di una che avanza a cuore sotto vuoto e spalle dritte, come dicevano le nonne. Si finisce per abbandonarsi a piagnonerie di bassa lega. «Voglio un figlio», dice Anna alla fine dell'intervista. E io una borsa e delle scarpe nuove. È una scelta, no?

venerdì 15 giugno 2007

ALLARME ROSSO!

Flavia Vento ha chiuso il suo blog! "Per le continue offese ricevute"

Conflitto di interessi

In Lousiana pensano seriamente al carere per la gente che va in giro con i jeans a vita bassa e il sedere di fuori.
Non so esprimermi, il che non è un problema grave, per carità. Epperò voglio dire che vivo un conflitto interiore non indifferente: da un lato il mio animo sinceramente democratico (siamo liberi liberi liberi pure di vestirci come ci pare e se si cominciano a mettere in discussione queste cose si finisce nel terreno di quelli che "l'hanno violentata perché si è vestita provocante". E poi a me mi formicolano le mani!); dall'altro il buon gusto, la mia reazionarietà su regole del comune vivere e del decoroso vestire, il Saper vivere di donna Letizia e tutte quelle cose lì che da sempre idolatro.
È un momento di grande difficoltà. Aspettiamo la parola di Lina Sotis domani, ma sicuramente il Corriere affiderà il commento alla Rodotà. Ma a quell'ora io sarò già dal parrucchiere.

mercoledì 13 giugno 2007

Un mercoledì sottotono...

Oggi magra. A parte l'editoriale (in cui Alfonso propone a Soru di tassare il botox invece che i cani), la posta di Carlo Rossella (in cui l'imperdibile loda la paternità e dispensa consigli di conquista ad attempate signore) e il racconto erotico di Rita Rusic non c'è nulla di gustoso. L'avevo detto io stamattina fermandomi in edicola che Michelle Hunziker in copertina non poteva promettere niente di buono...

lunedì 11 giugno 2007

Riceci


A Riceci la zia Marisella veniva inviata dal nonno Mario e dalla nonna Olga a fare la guardia alla vigna. Riceci è una collina sopra il Gallo, per arrivarci bisogna farsi un po' di cammino a piedi, insomma. Quindi la zia Marisella partiva al mattino presto e non tornava in paese per pranzo. Portarle su il pranzo toccava al fratello più piccolo, Sandro. Il quale, essendo per fortuna uscito dal seminario, è diventato il mio babbo. Sandro la trovava sempre seduta sopra il fico che c'era in cima alla vigna, la zia. Che chiacchierava con la sua amica, ovviamente guardando da tutt'altra parte rispetto al pendio dove si stendevano i filari.
Denunciare l'imperizia della zia Marisella nel fare la guardia, ovviamente non serviva a nulla. Lei era già la cocca della nonna Olga e Sandro sempre quello dell'incompreso tema sul riso. Ma questa del tema sul riso è un'altra storia.

Ecco, questa è la colonna sonora di ogni Natale e Pasqua e di ogni alcolica cena di famiglia. Benedette siano le zie che si fanno ammaliare dai fumi dell'alcol!

Tuka Kulos

Ebbene sì, il grande momento è arrivato. È finalmente disponibile l'audio di Tuka Kulos di Loredana Lecciso. Corro a cercare gli auricolari nella borsa, ovviamente nell'attesa spasmodica del video (il solo immaginare di associare a quella melodia delle immagini mi ha emozionata più della lettura di Alberoni di stamattina).

venerdì 8 giugno 2007

Fabbri vs Paris

dal GdP dell'8 giugno

Hanno gli hamburger più buoni del mondo. Hanno il burro di arachidi, che in realtà è una schifezza, però si vede in tanti film e quindi noi siamo costretti a invidiarglielo. Hanno quella sorta di luna park gigante che è Las Vegas, mentre noialtri non avremmo mai il coraggio di sostenere con impudenza e convinzione che Eurodisney è una città a tutti gli effetti. Hanno gli Oscar con un godibilissimo indotto di red carpet, che noi non raggiungiamo neanche mettendo insieme il fascino da vecchia Europa dei vari Cannes, Berlino, Locarno e affini. Hanno New York, la città che non dorme mai e lavora sempre; noi abbiamo Parigi che è la città dell'amore; ma chi non lavora non fa l'amore e quindi alla fine se non ci fosse una New York una Parigi non avrebbe senso. Hanno una campagna presidenziale che fa rumore anche da noi, quindi succede che i nostri politicanti tifino per il candidato democratico o quello repubblicano; mentre a un candidato democratico o repubblicano non gliene può fregare di meno di chi regni a Parigi, a Berlino o a Roma (male che vada mezzo governo ce l'hanno sempre dalla parte loro). Loro hanno Angelina Jolie e Brad Pitt, noi ormai neppure più Al Bano e Romina. Gli americani sono in tutto superiori a noi pusillanimi della zona euro. E però la loro cavolo di ereditiera Paris Hilton ha resistito in cella appena tre giorni. Il nostro fotografo Fabrizio Corona ci è stato ottanta giorni. Non sappiamo se Paris sia stata incarcerata da un magistrato di nome Mario Rossi, ma Fabbri ha resistito alle angherie di un Henry-John Woodcock, è uscito dal carcere più abbronzato che dopo un soggiorno a Miami, s'è fatto fotografare in mutande in pose da sexy detenuto in carcere, s'è fatto tatuare il numero della cella, ennesima opera d'arte sul suo fisico statuario. Si facciano da parte 'sti americani. Al torneo dell'eroe tamarro vinciamo noi in scioltezza. "Yankee go home".

mercoledì 6 giugno 2007

Sharon, la somatoline e la mitica Rosy

Ancora un mercoledì da leoni, grazie ad Alfonso Signorini.
Partiamo dal servizio di copertina, che inevitabilmente suscita un nugolo di domande: quella stragnocca cinquantenne che di nome fa Sharon e di cognome Stone perché oggi mostra un fisico mozzafiato e neppure una settimana fa nelle foto sullo yacht di Cavalli pubblicate dal Corriere aveva delle cosce che gridavano Somatoline?! C'è di mezzo un ritocco al computer? O forse Sharon è mortale proprio come noialtre che nel camerino dell'H&M abbiamo la cellulite (colpa delle luci assassine) e fuori no?
Si va avanti con piacere passando agevolmente da un Totti col pupino (bellissimo), una Brambilla in versione strabica ma sexy, un perfido servizio su Simona Ventura e Giorgio Gori e per finire un Corona in splendida forma che si affaccia alla finestra della casa di Milano dove è costretto agli arresti domiciliari e getta slip griffati Corona ai curiosi radunati sotto la sua finestra. E io che sono qui a scervellarmi per trovare la maglietta originale della Corona's...
Ma la vera bomba è a pagina 160: "Rosy Dilettuoso. Moris, sono la tua pupa". Foto di lei sotto un albero con labbra a culo di piccione modello signorina Silvani con un bikini che neanche Di Più lo regalerebbe da quanto è brutto. Nell'altra foto lei con lo stesso bikini (ma di colore diverso) si struscia a una cosa che lì per lì ho pensato a un errore di stampa e solo nella foto successiva ho scoperto essere il suo nuovo fidanzato. Un manzo teribbile (tutto depilato) con faccia da Troll che di nome fa Moris Carrozzieri e pare essere un calciatore. La foto è stupenda, c'è lei che esce dalla piscina con faccia sempre ammiccante e in secondo piano lui in posa da figo. Un servizio strepitoso con foto magnifiche e un virgolettato della vincitrice della Pupa e il secchione famosa per aver scambiato Dante con un capo indiano che dice: «Mi ha colpito prima alla testa e poi al cuore». Come se fosse un valore aggiunto. E ancora una volta mi sono trovata a lodare la perfidia dei titolisti di Chi.

venerdì 1 giugno 2007

Oltre la bilancia

Apparso sul GdP del 1 giugno

Conoscitrici dei mali del girovita più che di quelli della vita stessa, esperte di diete vere e fasulle, talebane del decalogo di preparazione alla prova costume (puntualmente disatteso, perché la coerenza è la virtù degli altri), sappiamo benissimo cosa non dobbiamo fare. O meglio: cosa non ci serve fare. Incontrare la bilancia, per esempio. La prova migliore, suvvia, è il tubino dell'anno scorso. Se ci sta ancora bene quello non c'è da preoccuparsi, impuntarsi su quell'etto in più o in meno è null'altro che ozioso. E poi la bilancia di casa è rotta da tempo, quella che urla “controlla il tuo peso ideale” a ogni ingresso in farmacia è decisamente troppo poco discreta. E via discorrendo. I motivi sensati per scampare alle forche caudine dell'impietosa misurazione di chili, etti e grammi non ci mancano. Solo che mentre noi ci arrabattavamo a inventare scuse, inventavano un altro aggeggio ben più infernale: la macchinetta che misura massa grassa e massa magra. Sì, c'è qualcosa di peggio di quell'istante fuori dal tempo in cui l'ago della bilancia sale, sale, sale sotto gli occhi attoniti di una disperata in mutande. È il momento della percentuale. Che di per sé essendo capre in matematica quasi quanto in scienze, se ci dicono abbiamo il 70 per cento di massa grassa non ci fa né caldo né freddo. I sudori freddi iniziano quando confrontano il valore con la media. Lì tu, proprio tu, che hai sempre voluto essere una fuori dal coro, invidi la mediocre tranquillità di un peso forma. E intanto come un disco rotto ripeti il mantra a cui non crede nessuno: «Sì, certo, ma l'importante è sentirsi bene con se stesse».