venerdì 19 dicembre 2008

C'è diario e diario

Dal Giornale del Popolo del 19 dicembre
Il diario ce l'avevamo tutte da piccole. Era molto importante scriverci su delle cose segrete e poi chiudere bene il lucchetto per metterlo al riparo da cugine e sorelle pestifere. Metti caso che scoprivano i cuoricini sparsi a profusione intorno a qualche nome maschile, il rituale "ce l'hai il fidanzato" (si cominciava dai tre anni, poi uno dice che la ragazzine di oggi sono precoci) scivolava subito in pubblico ludibrio davanti al parentado. Poi gli anni passano e l'esibizionismo aumenta. Il diario segreto lascia il posto al diario scolastico, antenato della bacheca di Facebook e dei blog. Nella Smemoranda (a quel tempo avevo dei princìpi) custodita sotto il banco le pagine erano imbrattate non di segreti, ma di manifesti di pensiero. "Darei la vita per non morire" era una delle frasi più gettonate, spesso e volentieri accompagnata anche da qualche foto di Jim Morrison a petto nudo, quasi che ammirandone i pettorali si potesse rendere omaggio anche al cervello che aveva partorito una frase così popolare tra adolescenti. Io oggi il diario non ce l'ho più e però da quando qualche scioperato mi ha convinto ad avere un blog (non ce li ho più dei princìpi) rileggerlo è come risfogliare le pagine di una nuova versione di diario, pochi segreti, molti manifesti di pensiero, una buona dose di esibizionismo. Questa era l'ultima e più aggiornata forma di diario che conoscessi, fino al diario alimentare. Dicono che devi segnare lì tutto quello che mangi e il corrispettivo apporto calorico. La sera fai due conti e ti penti. Come l'esame di coscienza del catechismo. E la sera che ti accorgi di aver dilapidato il budget di calorie giornaliere strafogandoti alla panettonata dell'ufficio puoi sempre ributtarti sulla Smemoranda.
(la foto è puro esibizionismo: il telefono di peluche primo regalo di questo Natale. Yuppi!)

mercoledì 17 dicembre 2008

Borriello's version_notabene

A gennaio, intanto, arriva David Beckham a rubarle il titolo di sex symbol rossonero.
«È un privilegio trovarmi in squadra con tre star come Ronaldinho, Kaká e Beckham. Però, su David, una curiosità di spogliatoio ce l’ho».

Sarebbe?
«Scoprire se è veramente così dotato come appare sui tabelloni pubblicitari della campagna underwear Armani».

Quest'uomo è un idolo.

Borriello's version_corollario

Un post scriptum di immagini al post precedente.

martedì 16 dicembre 2008

Borriello's version

E ci toccherà persino leggere Vanity Fair perché l'intervista a Marco Borriello è imperdibile. Dice lui a Belen crede, che se lei dice che con Rossano non c'è stato niente lui ci crede eccome. Ma che vuole una madre diversa per i suoi figli. C'è un detto popolare che dice che gli uomini vanno con le squinzie e sposano le sante. Non ho mai capito se fosse un modo per tranquillizzare le sante o le squinzie... Boh.

venerdì 12 dicembre 2008

Dalla Barbie al bricolage

Dal Giornale del Popolo del 12 dicembre
Quando vedi che le veline sono nate nell'anno in cui tu avevi già imparato a far baciare appassionatamente Barbie e Ken allora capisci che l'età avanza. E che certe cose è il caso di cominciare a farle, ché l'alibi della giovinezza scapestrata è triste e inutile quanto l'ombretto azzurro. Allora ti metti a pulire i vetri, attacchi le tende, compri il divano, compri piante invece di fiori recisi (ché costano troppo e muoiono, dice la sorella eco friendly). Solo che i ciclamini, dopo una manciata di giorni di colorito florido hanno ricominciato ad ingiallirsi. Così tanto per non sbagliare ho comprato impunemente un mazzo di ranuncoli. I propositi servono a questo, mi son detta, a durare il tempo di vita sana di un ciclamino sul mio davanzale e a scaldarti il cuore come una nuova playlist mentre fuori nevica. La playlist "zompettando sulla neve" fornitami dalla mia consulente musicale (il futuro è delegare e circondarsi di consulenti competenti, diteglielo al vostro capo accentratore) mi ha effettivamente accompagnato in questi giorni di clima rigido e di impraticabilità delle strade a qualunque mezzo condotto da una donna che non fossero gli stivali di gomma. Me la sono girata tutta a piedi la città e ogni tanto ho persino fatto ciò che da sempre aborro: ascoltare l'iPod mentre cammino. Col rischio, prevedibile e devastante, di imbattermi nella classica canzone "apri vaso di pandora dei ricordi di primavere lontane" che rischia di infilarti sotto una macchina al primo attraversamento pedonale. L'ho superata indenne con le spalle dritte e il passo svelto. Fino a quel volantino nel bar. Iscrizione a un corso di teatro. Ora, considero un bel passo avanti aver scartato subito il corso "autostima e concezione di sè" ma mi resta una domanda: il corso di teatro alla mia età è un ritorno all'adolescenza o lo zompetto definitivo verso il mondo delle desperate housewife? Il bricolage è dietro l'angolo?

giovedì 11 dicembre 2008

Nome - Le cose succedono

Allora, lo dedichiamo questo video?

venerdì 5 dicembre 2008

Aritmetica da guardaroba

La domanda del lunedì di questo venerdì è spudoratamente ispirata da un'inchiesta del Daily. «Why do women only wear a THIRD of the clothes in their wardrobe?»

Fashion consultant

Dal GdP del 5 dicembre
Io di amiche che hanno fatto carriera ne ho un sacco. Gente che per non andare in palestra ha dei motivi veri. Non ha tempo perché lavora in società che obbligano al tailleur nero e al tacco permanente, oppure perché deve scarrozzare i figli dal pediatra appena un attimo prima di portarli in piscina e di infilarsi col neonato al corso di baby massaggio. Ho anche parenti e zie che lavorano dal martedì al sabato e sono libere solo nei giorni di chiusura dei negozi. Tutte costoro non farebbero un regalo senza di me. In generale comincia mia zia di questi tempi, pochi minuti per affibbiarmi il compito tradizionale del regalo ai minori della famiglia che hanno una stanza dei giochi fornita come il mio armadio delle scarpe e ogni anno si apre la caccia al dono educativo e, soprattutto, diverso dagli altri duecento. Ma siccome sono un punto di riferimento non solo per i parenti, vanto anche le amiche che mi consultano per il regalo alla futura cognata e prendono la scusa per infilarsi in qualche boutique del centro (da me consigliata) da cui escono con il regalo per la parente e un vestito non incartato per sé. Negli anni posso dire di aver messo lo zampino in svariati regali per sconosciuti colleghi di amici, doni di compleanno, laurea, natale, onomastico. C'è persino una persona che da anni mi chiama ogni vigilia di Natale per chiedermi lumi sul libro da regalare alla sorella. È l'unico che mi chiede consigli sui libri dopo mia cugina la quale al momento ce l'ha con me perché l'ultima volta le ho consigliato una storia d'amore che finisce male. Possibile che non ci sia un giro un'altra consulente al mio livello che mi eviti di trovare sotto l'albero i classici calzettoni a righe?

p.s. mi correggo on line: a me i calzettoni a righe mi piacciono da matti. Ma ieri sera quando dovevo trovare un finale ero annebbiata dalla fame... E vorrei scrivere qui il finale diverso che m'è venuto in mente stanotte, ma ormai non sarebbe giusto