venerdì 28 giugno 2013

L'attrazione per il mago del fai da te

Dal Giornale del Popolo del 28 giugno
Siamo andati sulla luna, abbiamo inventato lo smalto semi permanente, trasformato omosessuali libertini in pasdaran della vita matrimoniale, superato il dogma della scarpa abbinata alla borsa, eliminato l'obbligo di calza ai matrimoni. Siamo così cambiati dal punto di vista del costume che da qualche angolazione sembriamo pure progrediti, progressisti, nuovi. Abbiamo rivoluzionato il mondo, soprattutto noi donne, che diventiamo madri quando ci pare e se ci pare e anche una volta che lo diventiamo siamo in grado di farlo in maniera dinamica. Certo, ci sono ancora quelle che si ostinano a sedersi su scarpe comode e capelli sfatti e a convincersi di farlo per il bene della prole, ma in generale facciamo passi da giganti verso una direzione, che, se non è sempre migliore, sicuramente è nuova, inesplorata. Per questo un pomeriggio di giugno di fronte a un uomo che si offra di riparare il lavello senza chiamare l'idraulico noi rabbrividiamo. Perché se noi abbiamo smesso di ricamare l'abbiamo fatto perché voialtri non dobbiate andare a far legna nel bosco, a provvedere al sostentamento mentre noi curiamo la prole. L'abbiamo fatto per essere legittimate a chiamare professionisti esperti che riparino lavelli e imbianchino case per la sola soddisfazione della fattura e non per dare prova della propria virilità. L'abbiamo fatto per non essere costrette, una volta che quel lavello sia magicamente e perfettamente riparato, a dover reprimere l'incontenibile e atavica attrazione per il mago del fai da te.

venerdì 21 giugno 2013

Lorenzojova al cuore di Milano


Dal Giornale del Popolo del 21 giugno 
Un pentolone di sugo al tonno, tavola apparecchiata, fagiolini solo da scaldare. Vanno bene per la creatura e per il padre che se ne occuperà. Dice che ha preparato tutto. Lei intanto da stamane pensa cosa mettersi e, mentre il tempo si mostra incerto, a come arginare la pioggia che prevedibilmente si abbatterà su San Siro. Da giorni si studia il mezzo di locomozione, la procedura di ritiro dei biglietti, l'orario giusto per non arrivare proprio insieme alle adolescenti ma nemmeno all'ultimo secondo con gli anzianotti. Del resto, si sa, ci saremo proprio tutti. Da Fabio Fazio a Selvaggia Lucarelli, dall'amica single a quella a due settimane dal parto. Ognuna col suo posto, chi il prato, chi un secondo anello rosso giustificato senza richiesta: “Sai, non c'erano altri posti disponibili”. Con il presentimento, vago e non del tutto sbagliato, che un posto numerato a un concerto sia peggio della carta di identità tatuata sulla schiena. Comunque in un modo o nell'altro ci saremo e mentre voi leggerete queste righe io sarò già andata a non perdermi l'ennesimo concerto di Lorenzo Jovanotti, il primo tour negli stadi, la seconda data a San Siro. «Si trovano taxi da quelle parti?», ho chiesto con l'aria di chi sembra partire per un safari in terra ignota. Quando leggerete probabilmente sarò andata a letto da poche ore e avrò superato l'idiosincrasia per la quantità di gente con cui condivido l'unica passione smodata della mia esistenza. E nella testa avrò solo che “il più grande spettacolo dopo il Big Bang siamo noi”.
(E qui un'antologia del perché il cuore ce l'ha preso in tempi non sospetti:  Jovanotti Deluxe; Il gioco dei concerti; Loré)

venerdì 14 giugno 2013

Dottore, questo callo mi ucciderà

Dal Giornale del Popolo del 13 giugno
E pensare che è una delle mie crociate più frequenti: mai cercare informazioni su internet informazioni circa presunte malattie. Anche la più innocua richiesta su un callo dell'alluce vi trascinerà sul forum di alfemminile.com dove signore che conoscono il proprio gruppo sanguigno e la storia vaccinale di figli e pronipoti vi sveleranno che basta un niente perché un callo diventi cronico e vi conduca a una morte di stenti e unghie incarnite. Meglio non va se si cercano immagini di sfoghi o dermatiti: ne emergeranno bambini tumefatti da una qualche sostanza che sicuramente voi avete appena somministrato al pargolo agendo in buona fede. Le donne incinte dovrebbe usare cautela doppia perché nei forum on line c'è sempre qualcuno che per quello stesso valore sballato nelle analisi del sangue ha visto la morte in faccia ed è sopravvissuto solo per mettere in guardia il prossimo sulla rete. Ripetendomi il mantra di una ragionevolezza ancora più preziosa perché ottenuta autonomamente ho pensato che non ci sarebbe stato niente di male a fare un piccolissimo strappo alla regola. Avevo resistito una settimana senza sapere che cosa significasse quel nome assurdo nelle mie analisi. Ora Google mi ha risposto. E adesso non so se arriverò viva a giovedì prossimo (cosa di cui del resto non si può mai essere totalmente sicuri). Tra qualche giorn il dottore mi rassicurerà o mi ricovererà. In ogni caso, avrò guadagnato parecchi giorni di malumore.