venerdì 30 settembre 2011

Demi Moore e i luoghi comuni

Dal Giornale del Popolo del 30 settembre 2011
Dico una si fa una carriera. Comincia sfoggiando uno dei tagli maschili più imitati del decennio in un film in cui impersona una donna che continua ad amare il fidanzato morto. Passano gli anni e archiviato il morto muscoloso per cui piangeva sotto contratto, la vita reale porta in dote un muscoloso molto vivo e molto vegeto come Bruce Willis. Con l'eroe di Die Hard produce un matrimonio longevo e tre figlie. Col pancione abnorme che contiene di una di loro posa nuda in copertina su Vanity Fair. Certo così facendo inaugura un filone pericoloso e abusato. Ma lo fa senza il bisogno di dichiarare che si sente “enorme ma felice” come una Carla Bruni qualsiasi; solo col sovversivo scopo di mostrasi incinta e attraente. Lungo la strada impersona il sogno erotico mascolino di molti uomini nel soldato Jane. Noi ci ingozzavamo di pop corn mentre i suo bicipiti si flettevano sudati negli infiniti addestramenti militari. Quando ha archiviato Bruce Willis è rimasta sua buona amica. Al punto che uscivano insieme: lui e la sua bionda, le figlie e poi lei col suo fidanzato bambino fresco di rasoio. Eh sì perché tra le altre mode che ha inaugurato c'è quella del “toy boy”. E quella moda l'ha presa talmente seriamente (non è mica Madonna) che il ragazzo, di quindici anni più giovane, se l'è pure sposato. Al suo fianco appariva meravigliosamente bella, magra e affascinante. La didascalia muta sotto ogni foto diceva che davvero non aveva niente da invidiare alle squinzie più giovani e quel marito bambino aveva un sacco di buoni motivi per rigare dritto. Poi succede che lui si fa beccare con un'altra come il più cretino dei mariti fedifraghi. Le voci di divorzio, i segnali via Twitter. L'impressione che viviamo per sfidare i luoghi comuni e invecchiamo per confermarli. Ma tutto questo, vedete, Demi Moore lo constaterà singhiozzando sulla spalla tonica e spaziosa di Bruce Willis.

venerdì 23 settembre 2011

Losing my religion

Dal Giornale del Popolo del 23 settembre
Svariati anni fa Dylan e Brenda si lasciavano in una Porsche decapottabile parcheggiata in riva all'Oceano. Lei era un'adolescente del Minnesota catapultata a Beverly Hills, lui un ganzo ombroso e terribilmente sexy che incomprensibilmente aveva ceduto alla corte dell'unica non bionda e non magra del suo liceo. Dopo quell'addio stappalacrime, deciso dalla stessa miracolata Brenda (perché l'autolesionismo è donna da sempre), le cose tornarono al posto giusto. Molto tempo dopo, infatti, Dylan si mise con Kelly, la bionda fighetta e di lì a poco ex migliore amica di Brenda, ricordando a tutte noi che il tempo delle favole (dove il figo si invaghisce della mediocre ragazza per bene) dura lo spazio di un sogno e prima o poi la giustizia impietosa rimette tutti al loro posto (si veda a questo proposito il caso Brad Pitt-Jennifer Aniston-Angelina Jolie). Bè insomma, è da allora, da quello straziante addio di due adolescenti in riva all'Oceano che i Rem hanno significato “lacrime, malinconia, cuore spezzato”. «That was just a dream» cantava la voce irresistibile di Michael Stipe nel momento in cui Brenda finiva il suo discorso assurdo, Dylan sbarrava gli occhi incredulo e la telecamera allargava l'inquadratura. A noi figlie di Beverly Hills 90210 non poteva che tornare in mente questo strazio l'altro giorno, quando i Rem hanno annunciato la fine del gruppo. «Tutte le cose devono finire e volevamo farlo nel modo giusto, nel nostro modo». Così, con una frase farcita di rassegnazione e buon senso impensabile per un gruppo musicale, è finita. Non ci sarà nessun seguito e nessun litigio postumo, hanno assicurato gli artisti. Perché non c'è classe pari a quella di chi sa quando è giusto andarsene. Quando tacere mentre l'inquadratura si allarga. E sotto, a cantare lo strazio pieno di malinconia, c'è una canzone indimenticabile.

martedì 20 settembre 2011

Cosa pensa il trapezista mentre vola?

Non ci pensa mica come va a finire!

venerdì 9 settembre 2011

Pedalare verso l'inverno

Dal Giornale del Popolo del 9 settembre
«Rubati grazie ad una finestra aperta, esibiti in spiaggia o svelati da un’onda troppo impetuosa. Quest’estate i topless immortalati in spiaggia sono stati più bollenti che mai ed è giunta l’ora di stilare la classifica dei più sensuali seni al vento delle star. Dalle prosperose Valeria Marini e Marika Fruscio, fino alle coppe da champagne di Belen e Guendalina Canessa le visioni mozzafiato non sono mancate». Certi sondaggi di TgCom sono come la scena del temporale e degli ombrelloni chiusi in Sapore di Mare. Non c'è bisogno di vedere che Isabella Ferrari si mette su il golfino per andare a stanare in spiaggia Massimo Ciavarro, né di votare la vincitrice della classifica più trash della stagione per capire che l'estate è finita. Forse voi che non avete fatto ferie in agosto avrete ancora qualche scampolo di ferie, scapperete al mare per l'ultimo weekend di bel tempo, ma vi hanno visto tutti con la mano nell'armadio ad aprire i cassetti delle calze e dei maglioncini e carezzarli voluttuosamente. Avete un'infinita voglia di freddo, di fuseaux che snelliscano e di stivali che slancino. E inevitabile e naturale. Eppure certi desideri, pur comprensibili, vanno valutati bene. Perché è pericolosamente chiaro ormai che quel tizio che vi ronza intorno da primavera dovrà decidere se comprasi un cappotto o migrare verso altri lidi per restare in calzoncini. Non vi ha promesso niente né voi (giammai) avete esplicitato interesse alcuno, ma questa è una stagione strana, in cui si suda a mezzogiorno e si gela di mattina. Gli sms che arrivano infiammano e quelli che non arrivano spezzano il cuore. L'inverno non si può fermare. Ma qualunque capo decida di indossare quell'altro voi potete sempre pedalare più in fretta. Avete un cuore allenato.

mercoledì 7 settembre 2011

Kate e un rossetto rosso

Dico ma se oggi Rimmel sceglie Kate Moss per pubblicizzare un rossetto rosso, queste ragazze che pascolano oggi per le passerelle non sentono di doversi fare un esame di coscienza?