mercoledì 24 settembre 2014

Tesoro, facciamo i conti. In margine a un matrimonio tra Puglia e Liguria

Dal Giornale del Popolo del 19 settembre

Lei dice che è il suo modo di vivere da donna indipendente, che ha badato a se stessa ben oltre l'adolescenza ed è abituata così. Lui sostiene (giurando che le origini pugliesi non c'entrano nulla) che ora che stanno per sposarsi e avranno tutto in comune, ha senso che anche i conti in banca siano uniti nel sacro vincolo della solidarietà coniugale. Lei sa per certo che lui non controllerà, che non è uno di quelli che starebbe lì a farle le pulci per un paio di scarpe. Lui conosce la misura della sua futura moglie, che certo non può essere definita una scialacquatrice. Azzarda che la sua fiera difesa del conto personale sia il risultato delle sue origini liguri ma lei nega. C'è di mezzo la riservatezza, un modo di vivere, una gestione della propria vita ormai consolidata, tutti elementi che mancavano quando ci si sposava poco più che bambini. Ora non è più così. Il mondo si è talmente evoluto che le partecipazioni si fanno autonomamente su internet, i parenti sono invitati solo fino al primo grado (un bel sollievo per il portafoglio se uno dei due ha ascendenze non esattamente nordeuropee) e agli invitati non è richiesto l'abito lungo ma solo il decoro di non presentarsi ignude come Belen al matrimonio della Canalis Ecco. Il mondo è cambiato. I conti saranno separati e soprattutto non c'è alcuna possibilità che gli ospiti se ne tornino a casa con un accendino con immagine di padre Pio come bomboniera.

giovedì 18 settembre 2014

Un pargolo sul referendum scozzese

Dal Giornale del Popolo del 12 settembre

Un'altra sessione di “extreme morning sickness” e la possibilità che David Beckham sia scelto come padrino di battesimo. Per la seconda gravidanza della duchessa di Cambridge non potevamo chiedere un inizio migliore, con notizie in grado di scatenare tutta l'emozione e la riprovazione che si addicono all'arrivo di un nuovo Royal Baby. In lizza per il posto di padrino e madrina ci sarebbero anche il principe Harry e la sorella di Kate, Pippa. In questi mesi durissimi potremo scandagliare l'esile figura della Duchessa, confrontare con la gravidanza precedente la forma della pancia e l'aumento di peso. Avremo il tempo per analizzare la differenza di età tra i due fratelli ed esibirci in dissertazioni non richieste sul fatto che i figli vanno fatti a distanza ravvicinata, così "non si perde l'allenamento signora mia". Confronteremo le tutine di George e quelle del secondogenito, per scoprire se anche nelle vite dei reali questi sia costretto ad ereditare i vestiti del fratello maggiore. Ebbene sì: Kate Middleton aspetta un altro bimbo (o bimba) e c'è chi prevede che la gravidanza possa influenzare addirittura l'imminente referendum per l'indipendenza della Scozia. D'altronde, è una lezione che le eroine di Beautiful ci hanno insegnato negli anni, i bambini uniscono anche le peggiori famiglie. 

Whatsapp e la tecnologia che ci consentiva di tirarcela

Dal Giornale del Popolo del 5 settembre

Immaginate di essere davanti a vostro marito, di parlargli e di disporre di un marchingegno per sapere con certezza che quel che gli state dicendo è stato sentito e perfino compreso. A quel punto nessun televisore troppo alto, nessun dialogo con i bambini, nessun telefono che squilla sarebbe un alibi credibile se il malcapitato sostenesse di aver dimenticato qualcuna delle vostre indispensabili richieste. È più o meno questo quello che abbiamo temuto tutti l'altra sera, quando qualche spiritoso che andrebbe denunciato per procurato allarme ha messo in giro la voce che Whatsapp, il famoso programma di messaggistica istantanea, stava per inserire una notifica di lettura dei messaggi. Ci siamo figurate un futuro privo di alibi e di scuse e pieno di paranoie su paranoie: se ha letto il mio messaggio perché non risponde? E perché risponde dopo così tanto tempo? Nella preistoria degli sms conoscevo una tizia che ai messaggi che le interessavano particolarmente (non sapeva ancora precisamente “quanto” particolarmente le interessassero, ma questo è un dettaglio) rispondeva con almeno tre, quattro ore di ritardo. Poco dopo lui iniziò a fare lo stesso. Il corteggiamento fu lunghissimo per evidenti questioni tecniche. Bei tempi, quelli in cui la tecnologia ci permetteva di tirarcela. Ed eravamo così giovani e spavaldi da non preoccuparci neppure per un istante della parola notifica.