venerdì 31 ottobre 2014

Ragazze, quei corpi *sono* perfetti. E il petizionismo abbruttisce

Dal Giornale del Popolo del 31 ottobre

Siamo diventati un popolo di lanciatori di petizione, mettitori di mani avanti ansiosi di puntualizzare che quello che vediamo scintillare nella pubblicità potrebbe non essere identico nella vita reale. Hai visto mai che qualcuno pensasse che il cioccolato e le nocciole danzassero nell'etere prima di tuffarsi nella dolce cialda del Kinder Bueno. O che gli omini antimacchia contenuti nel nostro detersivo non siano realmente pronti a mostrare i muscoli quando apriamo il flacone per far partire la lavatrice. Hai visto mai, dico io, che qualcuno non avesse capito che l'essere migliorativa ai limiti dell'ingannevolezza, è l'essenza della pubblicità. Nessuno si aspetta la verità, quella con i chiaro scuri e i pro e i contro. Chi ne volesse almeno una buona imitazione frequenterebbe i forum on line, dove c'è sempre un sedicente inflessibile recensore di qualunque cosa. Perciò voglio dire una cosa alle studentesse americane che hanno lanciato una petizione sul web perché si sono sentite offese dalla campagna di Victoria's Secret dove modelle magre ma con le rotondità al posto giusto posano in biancheria intima sotto lo slogan The perfect body, il corpo perfetto. Le studentesse obiettano che definire perfetti quei corpi è offensivo per le donne che non portano la quarantadue. Ragazze, quella è forse una delle poche pubblicità oneste. Quelle signorine sono davvero perfette. E lanciare petizioni per la revisione dei canoni di perfezione non vi renderà più a vostro agio con voi stesse. Soprattutto perché il “petizionismo rivendicativo” abbruttirebbe anche le migliori.

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