Dal Giornale del Popolo del 12 maggio
In una delle ultime dirette Instagram all'aba dall'ennesimo aeroporto, con le felpe di Gucci, gli occhiali da sole e il telefono sempre in mano, lui lamenta che alle cinque di mattina lei trovi li tempo e la voglia di filmare la loro attesa, lei ribatte che i suoi follower sono internazionali e per questo l'orario non è un problema per nessuno. I maliziosi dicono, infatti, che a spingere Fedez ha legarsi a Chiara Ferragni sia il bisogno di diventare famoso anche fuori dall'Italia, che per un rapper di Buccinasco-Rozzano è comunque una motivazione tutt'altro che banale. La proposta di matrimonio in diretta all'arena di Verona ha messo all'opera i nostri migliori commentatori, con l'obiettivo, ininfluente quanto ricercatissimo, di capire se tutto quello spettacolo fosse costruito. Tutti rispondono assolutamente sì, riservando un'espressione di compatimento a quelli che hanno qualche dubbio. Da quando seguo la coppia da milioni di follower, come tutti la chiamano, ho capito quanto faticosa sia la loro vita pensando seriamente a un titolo di dottorato per qualche valente studioso in comunicazione: Dell'impossibilità di non amare Fedez e Ferragni che si dedicano al proprio egocentrismo con uno zelo e una costanza che noi non riusciamo a mettere in campo neppure per le creature che abbiamo partorito. Loro hanno invece partorito e costruito con anni di sacrifici quello che sono. Certo, qualcuno obietterà che non si capisce che sacrificio sia vestirsi ogni giorno in un modo nuovo e diverso e fotografarsi con la bocca a cuore, lo sguardo complice, il sorriso spontaneo. Invece io li capisco. Il loro amore è certo più fotogenico dei nostri, ma ne condivide le gioie da Sandra e Raimondo. E forse, per questo, è più autentico di quanto pensiamo.
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