mercoledì 16 ottobre 2019

Giulia De Lellis, un libro che fa stories

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Giulia De Lellis, un libro che fa stories
“Le corna stanno bene su tutto (ma io stavo meglio senza)”. Ben detto, ho pensato qualche settimana fa leggendo questa frase scritta a caratteri cubitali in un cartellone luminoso 6x3. Solo avvicinandomi ho realizzato che si trattava della pubblicità di un libro in uscita: quello scritto dalla ex corteggiatrice di Uomini e Donne, protagonista del Grande Fratello Vip, youtuber, influencer e instagrammer Giulia De Lellis. Da allora sono passate alcune settimane e quel libro è diventato un successo editoriale. Come può una che non ha mai letto un libro scalare le classifiche? In tanti si sono interrogati e il Corriere della Sera ha intervistato anche la ghost writer del libro di Giulia, una femminista convinta che ha capito che la sua vocazione è sostenere qualunque tipo di donna. Sottinteso: anche una influencer ignorante.
Ho deciso di leggere il libro di Giulia De Lellis e ho passato una mezz’ora istruttiva. Ogni capitolo meriterebbe una lettura ad alta voce della protagonista, quanto meno dei titoli: io scioccata; stupida me; lo schifo; l’abbandono; la rabbia; ricomincio da me. La struttura è quella di un lunghissimo post su Facebook o di una serie ininterrotta di stories di Instagram. La narrazione del tradimento segue canoni “classici” e comincia con l’epifania della stronzaggine del maschio (in questo caso quel bonazzo da gara di Andrea Damante, ex tronista). Lei che passa giorni a darsi della stupida e come-ho-fatto-a-non-capire-ero-accecata-dall’amore-non-mi-riconosco-più. L’abbruttimento mentale si associa a quello fisico («una tragedia a cui neppure il miglior contouring potrebbe porre rimedio», scrive Giulia) e solo amici e famiglia riescono ad arginarlo. Poi lui si rifà vivo, lei ci ricasca, poi scappa di nuovo, lui ritorna ma stavolta lei è forte perché – saggia – la capacità di perdonare le corna è come l’altezza: o ce l’hai o niente. Un po’ come il coraggio di don Abbondio, insomma. Si finisce con tanta autoconsapevolezza e il sempreverde «il mio principe sono io».
Questo libro non farà storia e dimostra che ad oggi (e chissà ancora per quanto tempo) Instagram è il mezzo ideale per promuovere qualunque cosa: persino un libro.


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