venerdì 4 ottobre 2019

Magari fossimo tutti gretini


Da Ticino7 del 4 ottobre 2019
Mi sono avvicinata al fenomeno Greta Thunberg per motivi reali. Solo dopo il viaggio oltreoceano con Pierre Casiraghi e la sua barca a zero emissioni, infatti, ho iniziato a seguire su Twitter l’attività della pasionaria svedese del clima. L’obiettivo era quello di cogliere un’immagine o un qualunque intervento del principe, di fatto ho dovuto accontentarmi delle parole di Greta. Queste dovevano essere righe in cui discettare delle modalità contemporanee di approccio a un principe. Dovevo parlarvi delle treccine e del loro fascino imprevedibile. Dovevo parlarvi del fatto che dobbiamo tutti trovare un modo per lavorare per un futuro sostenibile e contemporaneamente avere un outfit sostenibile (anche esteticamente). Dovevo chiudere dicendo che le trecce me le faccio anche io se Pierre Casiraghi mi porta in barca. E invece mi ritrovo qui, come una vecchietta davanti al camino. Il direttore perdonerà la debolezza che colpisce la mia penna. L’ennesima.
Queste per molti genitori sono le settimane delle olimpiadi dell’incastro: se la grande fa nuoto, come portiamo la piccola a ginnastica? Il catechismo lo riteniamo davvero necessario? On line non si può assolvere l’obbligo? Possibile non esista un pianoforte acrobatico così da mettere insieme almeno due attività? Da giorni penso insistentemente ai genitori di Greta; e non perché hanno cresciuto una figlia con l’Asperger. Penso che hanno condiviso la sua preoccupazione per il riscaldamento globale, verosimilmente l’hanno iniziata a questo tipo di tematiche. Vedendola all’ONU, qualche giorno fa, credo che molti di noi si siano augurati di essere in grado di prendere seriamente ogni passione dei propri figli, rispettarla e non solo trovare un modo per gestirla. Non credo che il mondo si salverà abbandonando gli aerei in favore della barche ecologiche. Né tantomeno che dobbiamo diventare tutti vegani per ridurre la nostra impronta ecologica. Credo però che ci sia un’ingenuità indomita e sincera in quella ragazza. Il libro-denuncia scritto con la sua famiglia si intitolava “la nostra casa sta bruciando”. Prima di tutto brucia di passione. E io ammiro. E mi auguro che tutti noi e i nostri figli abbiamo una grande causa per spendere la vita. Mi auguro anche che sia quella giusta. E soprattutto mi auguro di essere al loro fianco in ogni caso.

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