Da Ticino 7 dell'8 novembre 2019
La festa delle zucche ci ha visto
abbandonate come Cenerentole dopo la mezzanotte. Nessuna di noi ha ricevuto
inviti interessanti e abbiamo risolto la situazione con il solito
festeggiamento casalingo a base di zucca intagliata e teschi sul cerchietto. Perché
siamo di quelle convinte che esista un cerchietto per ogni occasione, da molto
prima che diventassero di moda. Passata la sbronza di Halloween, è arrivata la
complessa questione del Calendario dell’Avvento. Tutte noi ne desideriamo uno
solo. Ha la forma della facciata di un palazzo della Fifth Avenue, di
quell’azzurro inconfondibile che indica ricchezza e diamanti in quantità. È il
calendario dell’avvento di Tiffany e si produce su ordinazione, per un prezzo
iniziale di circa 90.000 franchi. Le bambine hanno chiesto subito quello della
Kinder: l’importante è che ci sia un cioccolatino al giorno e non qualche
invenzione strana. Del resto, ci viene rinfacciato ancora di frequente
quell’anno in cui abbiamo proposto una versione alternativa, con un
cioccolatino ogni tanto e per il resto regali e indovinelli. Gli indovinelli,
mi è stato fatto gentilmente capire, non sono un regalo per nessuno. Molte di
noi stanno optando per i calendari cosmetici: ogni finestrella da aprire
nasconde un trattamento di bellezza o un accessorio per il make up e ci
perdoneranno i parroci con cui abbiamo fatto catechismo, se abbiamo sostituito
la magia del giorno di Natale con l’apertura della maschera levigante in
tessuto di Dior Prestige. I maschi apprezzano particolarmente il beer
calendario natalizio, con una birra artigianale diversa per ogni giorno di
avvento.
È dibattuta la questione se il
calendario dell’Avvento possa essere considerato un regalo natalizio. I
puristi, quelli che ricevono i regali e non li scartano conservandoli
gelosamente per la mattina di Natale, sono contrari. A meno che le finestrelle
non vengano tutte aperte simultaneamente la sera della vigilia. Cosa
estremamente probabile in caso di calendario goloso regalato a persona con
spiccata propensione all’abbuffata. Il calendario dell’Avvento, in certe case,
è come la letterina a Babbo Natale: non può mancare anche se nessuno ne ha più
l’età.
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