domenica 9 gennaio 2022

Ho la tosse e non ho più scuse

 Da Ticino7 dell’11 dicembre 2021

Che certe settimane non saranno quello che avevi prefissato devi capirlo al primo brivido di freddo. Un colpo di tosse, un po’ di mal di gola, la mascherina che non si toglie mai dal naso in ufficio. “Meglio se mangio da sola così non rischio di contagiare nessuno”. Poi via a casa il prima possibile, a condividere unicamente coi parenti stretti tutto il non identificato corredo di germi, batteri o virus (questa pandemia sembra durare da sempre e noi sembriamo non aver capito mai). Le creature come sempre festeggiano perché quando l’adulto è fuori uso la televisione è libera e senza freni, Netflix è a portata di mano, la pasta all’olio (da sempre piatto preferito) sdoganata per tutti i pranzi e le cena in cui il termometro della mamma supera abbondantemente 39. Nel delirio della febbre occorre organizzare i giorni a seguire. Sarà Covid? Non lo sarà? 

Il maschio di casa si lancia in invettive non richieste sulla superiorità dell’Aspirina sulla Tachipirina mentre un vocale rauco arriva alla tata perché resti a casa. Il responso negativo del tampone non autorizza nessuno ad abbandonare la cautela, vero? Non vorremo mica che si dica in giro che siamo dei pericolosi irresponsabili? Vogliamo forse fidarci così tanto dei tamponi? Del resto, a tossire in pubblico si rischia la morte per vergogna. La signora delle pulizie resterà a casa tutta la settimana, la febbre sale alla sola idea della pila dei panni da stirare che aumenta a dismisura. Le bambine vanno a scuola ma non vedono nessuno nel pomeriggio. Tanto c’è la televisione.

Il circo dura un giorno fino a che la grande torna a casa con la febbre. In meno di un pomeriggio se la sfanga, ma la cautela impone di stare a casa almeno tre giorni senza febbre. La madre intanto continua a rantolare nel letto, non aveva 39 dai tempi delle elementari. Quei tempi meravigliosi che sta vivendo la bambina sul divano, avvolte nelle coperte, con il telecomando in mano e l’unico obiettivo di battere il record di permanenza in pigiama. 

Avere l’influenza da adulti è una delle rogne più tremende che si possano avere. Soprattutto in tempo di pandemia, quando non si può neppure tornare in ufficio prima del tempo per sfuggire alle incombenze di una casa di malati.

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