domenica 9 gennaio 2022

Il parrucchiere, il mestiere più usurante del nostro tempo

Da Ticino7 del 13 novembre 2021

Il mondo si divide tra quelle che vanno dal parrucchiere una volta a settimana, quelle che assolutamente una volta al mese per coprire i bianchi e quelle che si ostinano a ragionare come le ventenni di una volta e dal parrucchiere ci vanno un paio di volte l’anno credendo di avere un capello con cui non vale la pena accanirsi né perdere tempo.

Nel primo caso il parrucchiere sa sempre cosa fare e non ha bisogno di indicazioni. Periodicamente rinnova, ma settimanalmente è attento custode dello status quo, dovere a cui assolve chiacchierando del più e del meno con la cliente che, evidentemente, osserva religiosamente il comandamento di mia zia: con la messa in piega fatta e una buona borsa puoi vestirti come vuoi e sarai sempre elegante. 

Le accanite contro i bianchi, invece, non hanno il tempo per chiacchierare con il parrucchiere, si limitano a condividere il disagio, la sorpresa e il disappunto per essere dovute tornare a fare la tinta prima del previsto, ricordano che fino a pochi mesi prima bastava qualche ritocchino ogni tanto, deplorano il proliferare dei capelli bianchi, scuotono la testa pensando all’età che avanza, per un momento pensano a chi ha deciso di liberarsi da questa schiavitù e lasciar libro spazio ai capelli grigi. “Figuriamoci, io non potrei mai”, chiudono dopo un brevissimo momento di tentazione. Il mese prossimo ricomincerà tutto daccapo, ma per il momento vanno a casa felici, con quella sensazione di bellezza e benessere che solo una chioma fresca di parrucchiere può regalare.

Sensazione che le frequentatrici meno assidue apprezzano in eguale misura. Ogni volta che si decidono ad andare dal parrucchiere si scherniscono: eh, sai che io vengo raramente. Il parrucchiere fa quel che può, sa di avere a disposizione un’unica carta e non deve dimenticare nulla: spuntare, rinnovare, dare un tocco di brio. La malcapitata regolarmente apprezza i propri capelli cambiati da mesi di incuria: ma chissà che non sia il caso di lasciarli più lunghi che dici? E il colore? In fondo questo naturale non è carino? Con la doclezza che si riserva a un bambino capriccioso, lui ascolta metabolizza, propone e rilancia. Lei guarda stordita e aspetta domandandosi come si possa dare luce senza schiarire, tagliare mantenendo il perimetro. È tranquilla perché lui promette forma, volume, novità, sostanza. Esce bellissima ripromettendosi di tornare prima del previsto. Come ogni anno sogna di entrare nel campionato di quelle che, dal parrucchiere, ci vanno una volta a settimana.


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