venerdì 23 settembre 2011

Losing my religion

Dal Giornale del Popolo del 23 settembre
Svariati anni fa Dylan e Brenda si lasciavano in una Porsche decapottabile parcheggiata in riva all'Oceano. Lei era un'adolescente del Minnesota catapultata a Beverly Hills, lui un ganzo ombroso e terribilmente sexy che incomprensibilmente aveva ceduto alla corte dell'unica non bionda e non magra del suo liceo. Dopo quell'addio stappalacrime, deciso dalla stessa miracolata Brenda (perché l'autolesionismo è donna da sempre), le cose tornarono al posto giusto. Molto tempo dopo, infatti, Dylan si mise con Kelly, la bionda fighetta e di lì a poco ex migliore amica di Brenda, ricordando a tutte noi che il tempo delle favole (dove il figo si invaghisce della mediocre ragazza per bene) dura lo spazio di un sogno e prima o poi la giustizia impietosa rimette tutti al loro posto (si veda a questo proposito il caso Brad Pitt-Jennifer Aniston-Angelina Jolie). Bè insomma, è da allora, da quello straziante addio di due adolescenti in riva all'Oceano che i Rem hanno significato “lacrime, malinconia, cuore spezzato”. «That was just a dream» cantava la voce irresistibile di Michael Stipe nel momento in cui Brenda finiva il suo discorso assurdo, Dylan sbarrava gli occhi incredulo e la telecamera allargava l'inquadratura. A noi figlie di Beverly Hills 90210 non poteva che tornare in mente questo strazio l'altro giorno, quando i Rem hanno annunciato la fine del gruppo. «Tutte le cose devono finire e volevamo farlo nel modo giusto, nel nostro modo». Così, con una frase farcita di rassegnazione e buon senso impensabile per un gruppo musicale, è finita. Non ci sarà nessun seguito e nessun litigio postumo, hanno assicurato gli artisti. Perché non c'è classe pari a quella di chi sa quando è giusto andarsene. Quando tacere mentre l'inquadratura si allarga. E sotto, a cantare lo strazio pieno di malinconia, c'è una canzone indimenticabile.

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