venerdì 26 agosto 2011

Comunicazione di servizio

La ficcanaso sta cercando di uniformare i caratteri dei post e di uscire dalla dittatura di GoogleChrome che le ha rovinato molti mesi di vita. È un lavoro usurante.

Tutti a Bernalda

Dal Giornale del Popolo del 26 agosto
È stato l'anno dell'invidia da matrimoni. Cerimonie che abbiamo studiato nei dettagli per abbeverarci alla loro irraggiungibilità. Perché Kate Middleton ha avuto il principe e la favola e la carrozza e i cavalli, come in quei sogni che ci eravamo allenate a disprezzare per anni. Pochi mesi dopo Kate Moss ha avuto il massimo tasso di bellezza e figaggine possibile concentrato in una sola donna e in un solo evento. Con le decine di damigelle bambine talmente bionde e angeliche che un casting pubblicitario non avrebbe saputo fare di meglio. E uno sposo, Jamie Hince, in meraviglioso completo carta da zucchero, stivali e occhiali da sole, l'aria ultrasexy da rockstar ripulita per l'occasione ma pronta a ubriacarsi un minuto dopo il sì. Ecco non pensavamo di poter essere curiose di un matrimonio più dei due appena passati. E invece domani vorremmo tutte essere a Bernalda. Sembra un refuso e invece è il paese di una regione inesistente come la Basilicata in cui Sofia Coppola diventerà moglie del cantante dei Phoenix, Thomas Mars. Sofia Coppola non è bella. Negli anni è cambiata poco da quell'apparizione adolescenziale nel film paterno (Il Padrino) e in cui si era indecisi se guardare più il naso o le basette. Da allora è diventata regista di alcuni dei nostri film preferiti. Ha inanellato, e l'ha fatto con la noncuranza dei veri inarrivabili, un marito più cantante dell'altro, un'amicizia più socialmente significativa dell'altra. E per un Marc Jacobs che le passa vestiti di ogni griffe per cui presta il suo perfido genio, c'è una Kirsten Dunst che l'accompagna alle sfilate dei migliori stilisti della settimana della moda. Nel frattempo ha prodotto un paio di figli molto belli e per niente agghindati dai cuccioli di vip, ha sviluppato uno stile e uno charme che gente dai lineamenti perfetti non riesce ad accumulare in una vita intera. È irresistibilmente cool senza conoscere cosa sia la perfezione. E questo suscita il massimo della nostra invidia e ammirazione.

martedì 23 agosto 2011

Lamentarsi, lamentarsi sempre

Con estremo ritardo, la ficcanaso di venerdì 19 agosto
Finalmente il caldo è arrivato veramente e il fatto che sia così fuori tempo ci regala un motivo in più per lamentarci: un freddo cane fino a che eravamo in ferie e ora che si torna al lavoro ricomincia l'afa e i tg dovranno ripescare i servizi sull'allarme per gli anziani e i bambini e i consigli di bere molto ed evitare di uscire nelle ore più calde. Un problema non da poco perché tra poco ci ritroveremo a dover parlare tanto della ripresa delle scuole quanto della permanenza dell'abbronzatura e lo faremo in infradito e calzoncini corti perché ormai qui non si capisce più niente ed erano belli i tempi in cui si poteva fare il cambio dell'armadio guardando il calendario, adesso bisogna tenere a portata di mano gli abiti per ogni stagione e con gli spazi delle case moderne così ridotti il problema è serio. Ad ogni modo, signora mia, non lamentiamoci perché avere un motivo per lamentarsi è fondamentale. Perché fermarsi al lato positivo della vita, senza valorizzare quello pessimo che sta dietro l'angolo? Per dire: se due care amiche si offrono di accompagnare a fare la spesa la terza, quella che dentro un ipermercato diventa pazza, si può ringraziare Iddio oppure riflettere sul fatto che a un certo punto ci si ritrova a discutere del Wc Net Candeggina Gel. «Non c'è niente di meglio per tenere pulito il water», dice una vergognandosi un istante dopo. Perché certo avere un'opinione è di per sé è intollerabile, ma averne una sul punto di bianco del water è forse addirittura inaccettabile. Nella vita bisogna spendersi poco e con estrema cautela e tenere sempre un margine di indecisione che può convertirsi subito in lamento. Meglio prendere sempre due prodotti diversi per il water: uno sarà peggiore dell'altro e su di esso potremo sfogare tutte le nostre frustrazioni.

venerdì 12 agosto 2011

Il sedere della Hunziker e la recessione

Dal Giornale del Popolo del 12 agosto
Abbiamo sopportato molte cose in questa estate. A cominciare dall'ennesima copertina di Vanity Fair dedicata a Barbara Berlusconi e contornata di frasi talmente misurate e di buon senso da far venire il latte alle ginocchia e rimpiangere la ruvidezza dell'altra Berlusconi, Marina. Che riesce a essere infinitamente più divertente della sorella senza spupazzarsi un calciatore. Abbiamo sopportato il topless di Sofia Loren e le didascalie entusiastiche dei giornali che sottolineavano il coraggio di scoprire il seno a settant'anni suonati. Abbiamo anche sopportato il ritorno di Sabrina Ferilli e dell'annuncio “guarda è un po' è ancora in forma”. Dunque pensavamo di essere preparate a tutto fino a che ieri il maggior quotidiano italiano non ha dedicato un terrificante trafiletto con foto al sedere di Michelle Hunziker. Vi si documentava, con tanto di immagini, che il fondoschiena della bionda showgirl è esattamente come quello di quindici anni fa. Non un cedimento, non un afflosciamento dovuto all'età. Neppure (ovviamente) l'onta della striscia di pelle bianca sotto la natica, sintomo che la carne non è abbastanza soda perché i raggi del sole arrivino fin lì ad abbronzare la pelle. Tutto levigato e perfetto come neanche i ritocchi di photoshop riuscirebbero a fare. Qui non si tratta della Hunziker (che notoriamente la ficcanaso non ama) né del Corriere della Sera che si intrattiene su un argomento del genere mentre intorno le borse impazziscono e la gente ciancia di Spread, Bund e Btp. Qui si parla del fatto che da sempre il sedere è un “memento mori” e da un giorno all'altro ci si dice, come nulla fosse, che ci sono sederi che resistono all'andare del tempo. E questo è troppo per l'estate che inaugura la recessione.

giovedì 11 agosto 2011

C'è una sola Kate

Il matrimonio dell'anno. In tutto il suo splendore, qui.

Perché siamo una grande famiglia

Sono da poco passate le 14 quando mia madre mi telefona super emozionata: «Bridget di Beautiful ha lo stesso vestito di tua sorella, accendi subito la tv!». Siamo una famiglia che non perde un colpo, neanche in agosto. (Per fare sfoggio di erudizione ricordo che Bridget deve il suo nome a una sorta di crasi di quello dei suoi genitori Brooke e Ridge. Meraviglia lessicale)

venerdì 5 agosto 2011

@laficcanaso

Annuncio: laficcanaso è su Twitter anche se sta ancora capendo di cosa si tratta. Al momento segue Victoria Beckham, Gwyneth Paltrow e Luca Fiore. Un pantheon significativo temo.

Nessuno con cui sparlare

Dal Giornale del Popolo del 5 agosto
Ed eccoci qua. Mesi e mesi a cantare l'intelligenza di non andare in ferie in agosto e ora ci siamo, finalmente. Tutti scappano dalla città e rimaniamo noi geni anticonformisti, noi che siamo partiti e tornati prima dei bollini neri sulle autostrade italiane, prima che le scuole finissero e le station wagon farcite di canotti, braccioli, canoe e ogni genere di gioco gonfiabile prendessero le vie del mare. Tra oggi e domani partiranno davvero tutti e ci lasceranno finalmente in quella pace che aspettavamo da mesi. Pure i colleghi si godranno le tanto meritate ferie e vuoi mettere quanto si sta bene in ufficio da soli? Nessuno che punta l'aria condizionata a temperature polari costringendoci alla sciarpa di lana. Alla macchinetta del caffè potremo finalmente guardare fuori dalla finestra anziché cercare argomenti di conversazione, in ascensore leggere in santa pace la targhetta che indica la capienza del mezzo senza dover per forza ascoltare quello del settimo piano che si lamenta per il brutto tempo. La portinaia farà orario ridotto perdendosi una bella fetta di affari nostri. La lavanderia fa già un orario talmente ridotto che rischia di tenersi il nostro indispensabile golfino fino a settembre inoltrato. Gli amici sono quasi tutti via, perché erano tutti d'accordissimo sul fatto che fare le ferie ad agosto fosse da cafoni, ma poi “sai è finita che eravamo da soli e stare in città è bellissimo, soprattutto adesso che arrivano i turisti, ma comunque in ufficio c'è davvero poco da fare e alla fine al mare non si sta affatto male. E insomma: ci vediamo dopo Ferragosto”. E noi qui, sole, senza nessuno a cui dire quanto sia gustoso lavorare nel mese di agosto.