venerdì 23 gennaio 2015

Baciami, carciofo

Dal Giornale del Popolo del 23 gennaio

Il carciofo, oltre ad essere bellissimo, è anche antiossidante. Se non sai cosa significa te lo spiega la nutrizionista, le cui parole di vita sono stampate in bella evidenza nella tovaglietta di carta su cui ti appresti a consumare il tuo pasto. Nell'altro lato della tovaglietta, quello che di solito si dà ai bambini per disegnare, ci sono mille rimandi a siti e social network per, nell'ordine, pubblicare le foto del pasto appena consumato; ripassarne il contenuto nutrizionale e l'apporto calorico; notificare al prossimo i minuti di corsa necessari per smaltirlo. Qualcuno dice che è colpa degli allergici e degli intolleranti, io credo che sia solo l'ultimo effetto dell'eccesso di zelo che imperversa nel nostro tempo: ma vogliamo sapere tutto. Conoscere gli ingredienti, la provenienza, la temperatura della stanza di stagionatura, la collocazione geografica della cantina. Pare che sia per questo che le grandi catene di fast food sono in sofferenza, la gente non si accontenta di addentare un hamburger prima di andare in discoteca, ormai tutti vogliono sedersi, assaporare, degustare, ammorbare i commensali con i propri commenti, rivelare l'ultima sensazionale proprietà del carciofo. Forse pensano che anche loro, tra un po' di anni e con qualche moda noiosa in atto, potrebbero risultare belli. E magari anche antiossidanti. 

venerdì 16 gennaio 2015

Gwyneth nel negozio delle caramelle

Dal Giornale del Popolo del 16 gennaio 2015

Prendete un foglio e mettete in fila i nomi di almeno tre ex amori. Vi potrebbe salvare il fatto di non avere neanche una foto con alcuni di loro, il che dice subito della clandestinità delle vostre relazioni (manco vi facevate vedere in giro come coppia, figurati se sorridevate insieme davanti a un obiettivo), della vostra età (allora i selfie non c'erano) e della vostra irrilevanza pubblica (nessuno aveva interesse a scattare foto). Siccome nessuna delle tre condizioni si applica a Gwyneth Paltrow, pochi giorni fa sui giornali che contano sono apparsi lunghi e documentati articoli sui suoi ex. In una delle interviste promozionali per il suo ultimo film, infatti, l'attrice, nota per frequentare i carboidrati quanto noi frequentiamo le palestre, ha pensato bene, a 42 anni suonati, di parlare delle persone che frequentava a poco più di venti, quando, dice, «ero come un bimbo in un negozio di caramelle e frequentavo i ragazzi solo per il loro aspetto». Ed ecco che passano, una dopo l'altra, le foto di Brad Pitt, Ben Affleck e, ultimo amore e unico marito, Chris Martin. Gwyneth dà prova di maturità parlando degli ex, lo fa con la serenità di chi guarda le foto di quei vent'anni guccinianamente «portati così, come si porta un maglione sformato su un paio di jeans». Dice che è stato Brad a rompere e che per Ben non era proprio il momento di una storia seria. Pensi a tutte quelle caramelle giovanili e la Gwyneth di oggi, a dieta costante, non ti fa più così pena. E tu, con quel carnet di ex così scarno e così poco risolto psicologicamente, hai tutte le ragioni per spazzolare gli avanzi della calza della Befana.

venerdì 2 gennaio 2015

Il giorno dopo, il giorno della verità

Dal Giornale del Popolo del 2 gennaio

Non è l'aver mancato l'alba. Neppure l'essere arrivati a mezzanotte agilmente solo grazie al fatto che i bambini non volevano saperne di dormire. Non è neppure l'aver iniziato da mezzanotte e zero uno a pensare a quale mercato nero avremmo elemosinato mezzo chilo di pane il giorno dopo. In fondo per gente che ha sempre snobbato le feste dell'ultimo dell'anno, la declinazione casalinga e borghese della ricorrenza non è un'onta. L'onta, quella che svela quanto velocemente passino i capodanni e quanto sia lontana quella faccia liscia e perplessa che ci fissa nei documenti di identità, è il giorno dopo. Quello in cui i progettavi di goderti la città deserta, sfidando la temperatura nella certezza che il freddo stimoli le risposte metaboliche, e invece ti ritrovi sul divano con televisore acceso e testa pesante. Un giro di ricognizione virtuale svela che la sintomatologia è comune: nessuna voglia di uscire di casa, disperata ricerca di qualcosa da mettere sotto i denti per la cena e rimpianto per non esserci divisi gli avanzi, perché quel cotechino con lenticchie a cui abbiamo rinunciato solo poche ore fa, adesso ci farebbe vergognosamente comodo. Che non abbiamo più il fisico lo capiamo il giorno dopo. E anche questo è un ottimo modo per ridimensionare l'orrenda frenesia da propositi tipica dei primi giorni dell'anno.