mercoledì 30 maggio 2007

C L A M O R O S O

Era il 28 marzo scorso, uno degli anonymous di Chi recitava; “Lui è sulle pagine di tutti i giornali come salvatore della patria. Lei conduce su Raitre un fortunato programma in prima serata. I due si vedono di nascosto, per evitare i paparazzi. Che detestano."
Siccome la mia occupazione preferita è risolvere gli anonymous di Chi (quel giorno oltretutto ce n'era un altro clamoroso ma già risolto da tempo) mi sono scatenata. Woodcock era facile, quanto alla conduttrice su Rai tre di un fortunato programma in prima serata si poteva scegliere: Gabanelli o Sciarelli? In ogni caso la notizia sarebbe stata clamorsa. Vabbè.
Ma Chi non ti lascia mai sola coi tuoi dubbi e così, due mesi dopo, la copertina clamorosa: Woodcock e Sciarelli che fanno jogging a Villa Borghese. Invero passeggiata innocente e poi cena, nulla di che. Ma la notizia è ghiotta, anche perché cos'è successo ieri pomeriggio in quel di Milano?
E Chi si conferma l'unico settimanale italiano che merita di essere letto. E il sublime Signorini? Quel genio assoluto e incomparabile con una copertina che infuoca le redazioni di tutto lo stivale che fa? Dedica l'editoriale al cinema italiano. Crudele, astuto, popolarsnob, in una parola: strepitoso.

venerdì 25 maggio 2007

Contro le favole metropolitane. Aridatece Biancaneve!

Apparso sul GdP del 25 maggio

Mi tocca tornare sul medesimo argomento della scorsa settimana, perché qualche giorno fa ho trovato nella posta una favola moderna e metropolitana che diceva pressappoco così: C'era una volta una ragazza che domandò ad un ragazzo se voleva sposarsi con lei. Il ragazzo rifiutò e da quel giorno, la ragazza visse felice per sempre, senza lavare, né cucinare ma uscendo con le amiche. Per non affaticare troppo i nostri neuroni la morale viene prontamente esplicitata: il problema è che fin da quando eravamo piccoline, nessuno ci ha mai raccontato questa fiaba. Invece ci hanno fregato con questa storia del principe azzurro!. Sarà che erano anche i giorni in cui scoprivo che Sharon Stone aveva la cellulite, sarà che l'edicolante si era appena offerta di «nascondere» (ha usato proprio queste parole, la serpe) il mio Chi dentro il Financial Times comprato da un amico, ma mi si è gelato il sangue. Ho pensato che per essere moderna dovevo buttare alle ortiche non solo quella reazionaria sottomessa di Biancaneve, ma pure, perché alla fine l'argomento è sempre quello, tutti i «confondo i miei alibi e le tue ragioni», tutti gli «io ti cercherò negli occhi delle donne che nel mondo incontrerò», tutti i «sei nell'anima e lì ti lascio per sempre», tutti i dialoghi taglienti di Sex and the city tra Carrie (Biancaneve in tacco dieci) e Big (Principe azzurro in limousine). Tutto in soffitta, senza fingere neppure di dover reggere il colpo, perché vuoi mettere quanto si è allegre senza pensare a quel fedifrago maschilista su cavallo bianco? È come dire che siccome William d'Inghilterra ha lasciato Kate Middleton allora l'istituzione del principe va rimossa. E cosa deve mettere in scena una bambina giocando a Barbie? La ressa per i saldi all'H&M? La cena con le amiche per l'8 marzo? All'età di sette anni avevo un solo Ken ed era zoppo. Però non ho mai pensato di sostituirlo né di pensare che fosse inutile. Devo fare la morale?

venerdì 18 maggio 2007

Di Tutto. Un giornale da scoprire anche con un occhio solo

Di Tutto è un settimanale gossipparo assolutamente M E R A V I G L I O S O.
Non dirò niente per non rovinare la sorpresa ad alcuno, ma a farlo entrare nel Pantheon di questa rubrica basta questo titolo, messo a corredo di un pezzo su Carmen Di Pietro che ha un cerotto sull'occhio e posa con il figlioletto: "Figlio mio, anche guercia la mamma stravede per te".
Strepitoso!

aggiorniamo il cliché del principe azzurro

Apparso sul GdP del 18 maggio 2007

«Scommettete che altre si chiameranno come lei?». Ilary Blasi Totti è nel pantheon di questa rubrica già da molto tempo. Ella e la sua famiglia, il suo bambino Christian (con l'acca), suo marito Francesco con quell'accento così romano de Roma e adesso la dolcissima Chanel (con l'acca) sono già degli idoli perché in loro si realizza quel mix di celebrità da piccolo schermo e semplicità italica che da sempre piace alla ficcanaso. Così a chi le chiedeva sornione se non pensasse di aver condannato la propria neonata figliola ai dileggi dei futuri compagni di classe chiamandola Chanel, Ilary ha risposto come solo una che porta con una tale disinvoltura la french manicure poteva fare. Quel nome sarà imitato, vedrete. E noi giuriamo di tenere sotto controllo le anagrafi della penisola, perché se dopo Chanel Totti spuntassero delle Chanel Rossi ci sarebbe solo da festeggiare. E a proposito di famigliole, perfette o sghangherate ma comunque, anzi proprio per questo irresistibili ce ne sono altre. Un'altra voce importante nell'elenco degli idoli del piccolo schermo è infatti costituita dalla coppia Katia Pedrotti e Ascanio Pacelli. Ovvero la coppia più altalenante nella casa del Grande Fratello di qualche anno fa, rivelatasi solidissima fuori dalle mura di Cinecittà. I due sono convolati a nozze in un castello, lei con vestito bianco e lui in tight e oggi aspettano un erede. A noi le favole piacciono, soprattutto quelle con i principi azzurri. Per esempio, avete visto le foto del neo presidente francese Nicolas Sarkozy che si insedia all'Eliseo con tutta la truppa: moglie (che fuggì di casa un annetto fa) e figli vari, tra cui spuntavano due biondazzi niente male? Non sono carinissimi? Pensate che da queste parti si sta perfino tentando di rimettere mano alla storia del principe azzurro. Vogliamo sfatare questo mito che lo vuole biondo, con gli occhi azzurri e soprattutto altissimo? Vogliamo mettere con nanerottolli, burini de Roma ed ex concorrenti di un reality?

lunedì 7 maggio 2007

Dov'è Cécilia?

Le elezioni francesi sono state vinte da Nicolas Sarkozy, un elemento che dal suo metro e sessanta sprigiona un fascino difficilmente sopportabile. Quando qualche giorno fa il Corriere della Sera pubblicò una foto di lui a cavallo con occhiale a goccia, camicia da gaucho e jeans ho avuto un serio scompenso. Mi andava benissimo così, quando poi ho sentito un pezzo del dibattito con la tizia (Segolene) gli ho concesso, con un moto decisionale tutto ormonale, l'optional della voce. Quanto di più sexy avessi ascoltato da tempo. E fin qui tutto ok, normali distrazioni di una ragazza che affronta la primavera come può.
Poi ieri Sarko ha vinto. Ora dovrò smettere di amarlo e attendere, come tutti noi innamorate, l'inevitabile delusione. Ma il punto non è neppure questo. Il punto è - e se la Rodotà e le sue simili si guadagnassero davvero lo stipendio che prendono su questo scriverebbero paginate e non sui possi tailleur di Ségolène - dov'è Cecilia, la moglie di Nicolas? Poco importa che a tarda notte sia ricomparsa, non era con lui al momento della proclamazione della vittoria né del discorso. Tutti sanno che la storia tra i due è turbolenta. Si sono lasciati e ripresi nel corso degli ultimi anni, con cornificazioni intermittenti e reciproche. Qualche tempo fa (la faccio breve) lui è persino andato in tv dicendo che, come tutti, aveva avuto dei problemi con la moglie. E lì la folla lo ha amato, perché quando il duro, il figo, l'uomo di destra mostra in televisione (e dunque al mondo) quell'angolo di cuore che lo rende uguale al popolo, e cioè servo della gleba, l'effetto è assicurato.
Ecco, ieri lei non c'era, mentre durante la campagna elettorale era tornata da lui. La domanda che i giornalisti, come al solito gente sommaria e maliziosa, si fanno oggi è: quello di lei era un ritorno solo di facciata?
Io non credo. Credo che il loro volersi e non volersi, non poter stare insieme ma anche lontani e per questo l'essere fatti l'uno per l'altra, sia tutto vero. Perché loro sono quella che io definisco una coppia zsa-zsa-zsou. E se volete sapere cos'è una coppia zsa-zsa-zsou beccatevi la coppia zsa-zsa-zsou per eccellenza: Carrie e Big.