mercoledì 7 settembre 2016

Io, te e il messaggio post serata

Dal Giornale del Popolo del 2 settembre 2016

“Grazie, siamo stati bene, è stato bello vederci. Eccetera eccetera”. Tantissimi di noi hanno l’abitudine di recensire post evento le serate passate con gli amici, forse per guadagnarsi un invito successivo, forse per rassicurare indirettamente quella padrona di casa ben consapevole di aver cucinato una pasta orrenda, ma sinceramente contenta di aggiungere dei posti a tavola (specialmente quando l’invito consente di sfoderare qualche nuovo accessorio per la tavola). Ho sempre riso di questa abitudine, così superflua perché la bellezza, se e quando c’è, è così evidente che non sopporta sottotitoli. Proprio mentre ragionavo di questa abitudine strana mi è arrivato un messaggio del genere (eh sì: la pasta che c’era in tavola era veramente pietosa). E a quel punto, sarà l’età, ma invece di indignarmi mi sono commossa, rassicurata sull’affetto dell’amico. A volte abbiamo bisogno di sentirci dire proprio le cose che sappiamo da chi conosciamo. Abbiamo bisogno di sentirci abbracciati e coccolati. Di sentirci dirci le cose che sappiamo e di dirle, noi stessi, non alla nostra bacheca di Facebook, ma a qualcuno dotato di nome e cognome. Così qualche giorno fa ho preso coraggio e ho detto grazie al tizio che mi ha regalato dei costosissimi e bellissimi scarponi da montagna, comprando così la mia sopportazione per le prossime stagioni lontanissime dal mare.

Il gossip sui tradimenti è più veloce di Bolt


Dal Giornale del Popolo del 26 agosto
È l’uomo più veloce del mondo, lo sprinter dei record incredibili che ha trionfato anche alle ultime Olimpiadi. Ed è proprio per festeggiare i successi di Rio che Usain Bolt si è concesso una notte brava in cui avrebbe tradito la storica fidanzata con una signorina che lo ha immortalato con il suo smartphone per poi diffondere lo scatto sui social. Mentre “l’amante” era impegnata a raccontare ai tabloid di mezzo mondo i particolari piccanti della sua notte col campione la fidanzata taceva. Ma i suoi comportamenti sui social non sono passati inosservati. Pare infatti che abbia messo “mi piace” a un commento che criticava così il comportamento del campione: “Quando la tua ragazza è Selfridges e la tradisci con Primark”. È come dire: hai la possibilità di vestire Hermès e scegli Benetton. Noi donne abbiamo espresso solidarietà come si fa in questi casi di fronte alle ingiustizie palesi, come se amore e attrazione potessero rispondere alle leggi della fisica, della logica, del tornaconto. Eccezione fatta per il tradimento di Brad Pitt con Angelina Jolie ai danni di Jennifer Aniston (che si configura come una rarissima e comprensibile riunione di elementi appartenenti agli stessi mondi) i tradimenti e le storie d’amore sono fatti per farci dire: ma come diavolo è possibile che quello stia con quella e abbia tradito quella e ora stia con quell’altra? Questo serve a farci sentire sempre migliori, noi che, al posto degli altri, avremmo fatto sicuramente le scelte e le trasgressioni giuste. L’importante, insomma, è avere qualcosa di cui parlare.

I miei sandali per un paio di giga

Dal Giornale del Popolo del 19 agosto 2016

In questi ultimi giorni di vacanza ho studiato con grande attenzione i social, dribblando i messaggi di "impossibile aggiornare il feed" resi frequenti da una connessione a manovella, per sapere tutto di voi: delle vostre vacanze in Salento, delle vostre diete ingrassanti, delle vostre gite in barca in acque cristalline, dei numerosi piatti gustosi che avete immortalato con gli hashtag giusti. Ho appreso anche del vostro incredibile interesse per le Olimpiadi, constatando che anche voi siete come quel maschio che prima di andare a letto esulta per un oro. Per la donna è l'occasione di scoprire l'esistenza di un oggetto che genera addirittura uno sport: la carabina. Ho spiato le vite smeralde delle nuove star dei social sviluppando una insana passione per quella di Gianluca Vacchi che mi ha consumato quasi tutti i giga della connessione. Così a Ferragosto il mio gestore telefonico mi ha avvisato: la pacchia sta per finire. È da allora, dottore, che sono in astinenza e non spio la vita di alcuni di voi, voi che avete le vacanze marittime per cui io avrei un guardaroba perfetto. È il dramma di avere sempre una valigia pronta per Capri e di essere deportate a morire di freddo in montagna. Così, alla seconda notte in cui, dopo aver sognato i miei sandali boho chic, ho sognato una storia d'amore con Fedez, ho deciso di comprare giga in più. E farmi i fatti vostri per non pensare ai miei. 

Poseidone re del mare, andiamo a comandare

Dal Giornale del Popolo del 12 agosto

Un sondaggio tra le bambine di due-quattro anni che popolano il portico dotato di wi-fi in cui la ficcanaso scrive queste righe ha rivelato che, tra i mestieri del futuro che ciascuna sogna di fare da grande ci sono: la ballerina, la mamma, il dottore delle persone, il dottore degli orsi e persino la moglie. Non una che si sognasse sportiva o principessa. Il campione selezionato per il sondaggio comprendeva anche la bambina di due anni e mezzo che qualche giorno prima, sfogliando una riduzione dell'Iliade per bambini, aveva omaggiato così Poseidone: “Poseidone, re del Mare, andiamo a comandare”. Il dettaglio serve a farci capire che no, non c'è speranza e le nostre più nobili intenzioni e aspirazioni non sono minimamente ritenute interessanti dai nostri figli. Ecco, il massimo contributo che posso dare alla questione delle “cicciottelle” è esattamente questo. Riassumo per chi, in questi giorni, avesse vissuto i social in maniera incostante e precaria: un direttore di giornale è stato licenziato per aver definito “cicciottelle” tre atlete olimpiche in un titolo. Le bambine intervistate domani saranno dottoresse, ballerine, mamme e probabilmente qualcuna di loro (visto anche l'imparentamento con la sottoscritta) sarà cicciottella. Ma la cosa che più gli auguriamo è di essere felici a prescindere da tutti questi dettagli. E di saper ridere di gusto di fronte a qualunque battuta o titolo di giornale per quanto indelicato possa essere. Insomma: andiamo a comandare.