venerdì 22 giugno 2012

Capelli bianchi, signorina

Dal Giornale del Popolo del 22 giugno

«Come si affronta il dramma del primo capello bianco?». «Scusa, ma stavo leggendo la dieta anticaldo. Ma non preoccuparti, le ragazze coi capelli scuri hanno molte probabilità di avere capelli bianchi anche prima dei trenta. Non c'è niente di allarmante». Facile dirlo, quando la testa non è la tua. Dialoghi del genere, quando nelle nostre strade si aggira Scipione il caldo africano, sono molto pericolosi. La leggenda dice che per ogni capello bianco strappato ne ricrescano tre, dunque è lì, alla comparsa di quel primo spaventoso segnale che il tempo non corre ma fugge, che una ragazza deve esercitare tutto il suo autocontrollo. Non con l'uomo della vita, neppure con quello di un'estate, neppure con le amiche sull'orlo di una crisi di nervi. Il vero banco di prova della nostra forza morale è in quella mattina di fronte allo specchio in cui con la coda nell'occhio si sorprende l'inquilino indesiderato. Perché nemmeno le rughe fanno lo stesso effetto. Quelle possiamo attribuirle alle espressioni, mentre di capelli bianchi d'espressione non se ne sono mai visti. Se mai dopo averne visto uno lo spavento crea altre ciocche candide, ma quello è un altro discorso. È solo il tempo a sbiancare i capelli, noi ragazze lo sappiamo. E non c'è tempo per raccontarsi balle perché è già ora di passare alla strategia difensiva. Perché la domanda successiva è sempre la stessa: cominciare a tingere diventando definitivamente schiave del parrucchiere (come se prima non lo fossimo, ma vabbè), oppure far finta di niente e portare fieramente quelle autostrade bianche come fanno le signore veramente chic? Sarà un'estate di grandi decisioni. E le dovremo prendere nonostante il caldo. Perché abbiamo già un infradito nella fossa.

lunedì 18 giugno 2012

Ficcanasare ad Euro2012

Dal Giornale del Popolo del 15 giugno

«Ah, e di che cosa si occupa adesso Van Basten? E Pirlo quanti anni ha e per quanto credi potrà ancora giocare?». Sono serate così, costellate di domande che nascono da antiche reminiscenze relative al mondo del calcio, quelle che abbiamo appreso negli anni in cui, andando a scuola, non potevamo fare a meno di ascoltare i discorsi dei maschi. Così adesso davanti alla tv per gli Europei ci ritroviamo a chiedere notizie di campioni di un'era calcistica fa, come si fa coi lontani parenti di cui non si ricorda più il nome ma che in certi momenti diventano estremamente interessanti. Statisticamente una donna si interessa al calcio ogni due anni, in presenza di eventi come i mondiali o gli Europei. La ripetitività di un campionato non fa per noi, mentre per gli eventi straordinari ci mettiamo in tiro e concentrate davanti alla televisione. Continuiamo a credere che sia giusto così e in fondo ai maschi che capitano sui nostri divani fa infinitamente piacere darci dei rudimenti, regalare le loro preziose conoscenze a delle innocenti fanciulle. Altro atteggiamento tipicamente femminile, di fronte a una partita di calcio, è dosare la propria simpatia in base a criteri del tutto estranei al gioco. Dunque contano infinitamente la bellezza dei giocatori, l'abbinamento cromatico delle divise e, da quest'anno, anche le nazionalità. Perché, ignoranza femminile a parte, è stolto chi pensa che quest'anno si tratti solo di dare calci ad un pallone. I rigori e i calci d'angolo devono vendicare lo spread, il valore dei Bund, i conti truccati per entrare nell'euro. E ditemi che nel vostro cuore non sognate una finale Germania-Grecia in cui i secondi vincano contro i perfettini che fanno i conti in tasca agli altri.

Quando è troppo tardi per far vacanza


Dal Giornale del Popolo dell'8 giugno
Quando hai amiche seriamente intenzionate a investire nel mattone o a investire tout court. Quando pronunci la parola finger food per più di due volte di fila senza vergognarti come una ladra. Quando hai più inviti a battesimi e comunioni che matrimoni. Quando ti commuovi di fronte alle foto di David Beckham che trasporta sui suoi adorabili muscoli l'adorabile figliola grassoccia. Quando ti scopri a bere litri di acqua, nessuna bevanda gassata e ad evitare di uscire nelle ore più calde come prescrive Studio Aperto. Quando non riesci a farti una ragione che cambi l'orario di messa in onda della Signora in Giallo. Quando consulti il sito bicarbonato.it per conoscere i mille usi di quella preziosa polvere bianca. Quando hai trenta secondi di cedimento e pensi che ogni tanto Beautiful è  ripetitivo e diseducativo. Quando amici con l'insana passione per la politica tentano di invitarti ai loro eventi. Quando vedendo Antonio Banderas ridotto a mugnaio del Mulino Bianco pensi prima al frollino che al divo che parla con la gallina. Quando inventi un piatto non troppo schifoso con le quattro cose che trovi in frigorifero non ammuffite. Quando anticipi una scadenza. Quando compri dei gerani e li fai sopravvivere per più di una settimana. Quando stai seriamente pensando di assumere un personal trainer. Quando snobbi le mete esotiche e una vocina ti sussurra maligna che non serve andare in giro per il mondo: l'America ce l'abbiamo qui. Quando segui Concita De Gregorio su Twitter. Quando queste cose accadono, tutte insieme o nella misura di due contemporaneamente, è già troppo tardi per prendersi una vacanza.