mercoledì 27 maggio 2009

Trovatemi una bambina più cool

Us Weekly (da cui è presa la foto) ci avvisa che Shiloh turns 3. E ovviamente la cosa fa seguita fotograficamente, qui.

martedì 26 maggio 2009

Fa caldo

Continuano le corrispondenze dalla partoriente. Ormai manca meno di una settimana.

Se volete sapere come sto, la risposta è: SUDATA. E pure molto.
Mi sento come la moglie di Verdone nei panni del professore stracciamaroni che, seduta sul cesso, ripete incessantemente: "Non ce la faccio più!". Anche il look è molto primi anni Novanta: a furia di stare spiaggiata nella traiettoria del ventilatore ho i capelli cotonati tipo Bridget Jones quando perde il foulard sulla decappottabile. Comunque, stamattina sono andata a fare la visita del termine della gravidanza. Il pupo sta bene, si ciucciava beatamente un dito e non mostra alcuna intenzione di lasciare il loft dove, a quanto pare, alberga con tutti i comfort. Dilatazione, o se preferite svasamento: zero cm. Perciò aspettiamo con gioia, giubilo e mi hanno suggerito di ripristinare il tripudio di sensi. La ginecologa, infatti, per favorire lo svasamento mi ha consigliato, con fare ammiccante, di chiedere "la collaborazione del marito". Ora, mi domando, a parte i 40 gradi, come posso invogliare qul pover uomo (che perlatro non ha ancora pulito le finestre) dato che: 1) non posso indossare calzature sexy, ma nemmeno i miei sensualissimi sandaletti che slanciano, visto che ho due piedi stile troll malato di elefantismo (per darvi un'idea vi basti pensare che mia nonna ultra ottuagenaria, 60 di matrimonio vissuti in 3: lei, il nonno e la ritenzione idrica, è più snella di me) 2) con completini intimi di vario genere risulto assai grottesca 3) zompettare sinuosa e mezza ignuda per casa simulando una danza del ventre avrebbe l'unico risultato di far commentare al consorte: "va che ti vedono i pompieri della caserma di fronte". Dunque farò le scale e per consolarmi ripiegherò su un Maxibon. Infatti, dopo che con la bava alla bocca e una voce da posseduta ho reagito positivamente alla pubblicità del sopracitato gelato Daniele ne ha riempito il freezer (che, mi viene in mente or ora, andrebbe sbrinato). Mandatemi le vostre e-mail personali e fatemi sapere come va. Baci e abbracci

giovedì 21 maggio 2009

Cerchi un ghiacciolo e trovi la D'Urso

Nove mesi, un pupattolo in dirittura d'arrivo e una nuova passione: pomeriggio cinque. Pubblico le mirabolanti lettere di questa splendida quasi mamma perché culturalmente rilevanti, ovvero utili a comprendere che anche per una persona oltremodo acculturata è possibile una redenzione alla cultura trash televisiva. Magari sotto il peso di un pancione esplosivo.

Ragazze, ma ciao
Come va?
Io sto schiattando dal caldo e pure di noia. "Vita e destino" è un'ottima compagnia, per carità, ma dopo un'oretta di intensa lettura, non so perché, mi cala la palpebra e il richiamo del cuscino morbidello si fa irresistibile.
La casa poi avrebbe anche bisogno di una pulitina, ma dato che per infilare la spina dell'aspirapolvere mi devo sdraiare per terra, lunga distesa su un fianco, ho deciso di sfruttare il marito che in questi giorni si è fatto particolarmente premuroso. Sabato gli faccio pulire le piastrelle della cucina e le finestre, e guai se osa lamentarsi!
La sera faccio una passeggiatina al fresco sperando che mi si svasi. L'altra sera pensavo di aver avviato la dilatazione dal momento che ho girato come una baccante impazzita per il quartiere in cerca di un ghiacciolo (possibilmente all'amarena). Missione fallita. Però ieri dopo il corso pre parto sono andata al bar del Buzzi dove vendono il Calippo alla coca cola!
Avrete ormai capito che l'unico momento di senso della mia giornata è il pomeriggio della D'Urso. Qui ci vorrebbe la sapienza di un Signorini per potervi descrivere le meraviglie di contanto spettacolo, ma vi basti sapere che in una puntata si è voluto proporre un affondo critico sull'inchiesta del Corriere Magazine a proposito delle sedicenni che come regalo di compleanno chiedono ai genitori un paio di tette nuove.
In studio: due chirurghi estetici di fama nazionale, a cui non mi sarei rivolta neppure per un'unghia incarnita, Francesca (passata da una quarta a una quinta) e Cristina (passata da una quarta a una sesta) del GF, e l'opinionista Klaus Davi. STRAORDINARIO! È stata la fiera del fesso in evidenza. Concludo solo rinformandovi che Cristina sta leggendo "Siddharta"... suppongo dal '96!
Scusate la lunghezza e il tedio
Vi abbraccio,
Speriamo che il ciccione nasca presto dato che ha deciso di fare fit boxing con la mia appendicite

martedì 19 maggio 2009

Nell'anima si dimagrisce?

Ormai sembro quasi i giornali italiani, che leggo il Daily Mail e poi copio qui. Il fatto è che anche questo giro c'è un articolo imperdibile, proprio qui. Si racconta che Anna Wintour rivela di aver suggerito (che dopo Il diavolo veste Prada sta per "ordinato") a Oprah Winfrey di dimagrire prima di posare per una copertina di Vogue. La cosa accadeva anni fa. Ma quel che conta è ciò che Oprah si domanda ancora oggi. Dopo tutte le malette sull'importanza di accettarsi e di "stare bene con se stesse" (pari per perbenismo e ipocrisia solo al "restiamo amici"): «Here I stand, 40lb heavier than I was in 2006 (Yes, you're adding correctly; that means the dreaded 2-0-0.lbs),' she said recently. 'I'm mad at myself. I'm embarrassed. I can't believe that after all these years, all the things I know how to do, I'm still talking about my weight. I look at my thinner self and think, 'How did I let this happen again?'».
Dunque la domanda del lunedì non è se sia possibile dimagrire e non ingrassare di nuovo. La domanda del lunedì è se si dimagrisca mai dalla fissa.

lunedì 18 maggio 2009

A chi troppo_corollario

Ovviamente il Mail fa oggi ciò che noi da tempo ci ripromettevamo di fare. Magistralmente, come al solito. Più di cento Hermés per Victoria. Mecojoni.

venerdì 15 maggio 2009

Eredità culturali

Dal Giornale del Popolo del 15 maggio
Se lui non sa chi è Roger Vivier non si vede perché tu debba sapere che la saga di Rocky è andata ben oltre il terzo episodio. E però comprensibilmente ogni lacuna nella cultura spicciola del prossimo è una trave in confronto alle proprie pagliuzze. Che si fa di tutto per rimuovere. Si sa che amici e fidanzati si scambiano indumenti, libri, dvd e insulti perché è un modo per conoscersi. Un patrimonio che va inevitabilmente a ingrossare le fila di ciò che resterà e sopravviverà alle amicizie spezzate e alle storie naufragate. Noialtre, storicamente inadatte all'apprendimento di alcunché, ci ricordiamo solo delle materie insegnate dai professori che amammo follemente, sapremmo compilare una scheda dettagliata del libro che ci ha prestato l'ultimo ganzo alla prima uscita, saremmo in grado di ripetere i finali dei film visti con qualche fiamma adolescenziale mentre non ricordiamo quello davanti a cui ci siamo addormentate ieri sera. Il problema è cosa farne di tutta questa roba, dopo. Perché se il tempo che passa si porta via i temerari sogni di una libreria unificata ed eclettica con i suoi papiri immacolati e i nostri libelli scarabocchiati e sporchi di caffè, poi sono dolori. Poi finisce che lui lascia a casa tua qualche libro e comunque vada è un disastro. Lo ritrovi in giro un giorno di primavera e scoppi a piangere, ci inciampa una nuova fiamma e le domande possono farsi soltanto imbarazzanti. Quindi se sapete di avere nascosto in casa a tradimento un qualche “manuale del giovane giardiniere”, fate almeno resuscitare le piante secce sul balcone prima che qualche fidanzato si ammali di gelosia retroattiva.

venerdì 8 maggio 2009

A chi troppo

Lo sapevo che una mattina iniziata invidiando nientemeno che Victoria Beckham sul Daily Mail (da cui è presa la foto) non poteva che finire con due inviti a due addii al nubilato. Nel medesimo weekend, tra l'altro. Così potrò fingere che il problema sia la sovrapposizione e non l'orrenda pratica di una truppa di donne scioccamente ubriache per lo più dotate di gadget erotici. Devo ricordarmi di scrivere un anatema contro gli addii al nubilato, prima o poi. Credo che il mondo lo aspetti.

Accidenti

Dal GdP dell'8 maggio
Da che mondo è mondo le sedie hanno quattro gambe. E però chiunque abbia avuto almeno una volta sei o sette anni sa che il maggior divertimento è dondolarsi sulle due posteriori. Dietro la mamma come una litania: «Attenta che cadi». Gli avvertimenti li senti, forse, solo quando il sedere lo sbatti per terra per davvero. Prima il pavimento pare un dettaglio inutile tra te e quel passatempo che a poco a poco rotola nel vizio come una biglia giù da un pendio. Sicchè se tua moglie ha già scritto ai giornali una volta per dire che è stufa di sentirsi «la metà di niente» tu dovresti essere preparato alla gamba della sedia che si spezza, aspettarti che a far traboccare il vaso sarà una goccia che può essere tutto o niente, equivoco o gravissima mancanza di rispetto. Noi ci dondolavamo tranquille sulla sedia, perché la cosa ci pareva divertente, una sorta di spettacolo tragicomico buono per fiumi di ficcanasate. Finché la notizia del divorzio ci ha buttato col sedere per terra. La parola fine spietatamente spiaccicata su una storia che proprio nel suo mescolare alto e basso, potere e dispetti, vizi e amori traeva quell'indescrivibile fascino. Lei che scrive a Repubblica, lui che si fa perdonare piombando a sopresa al suo compleanno cammuffato da danzatore berbero con in saccoccia un gioiello da capogiro. Loro che sbiadiscono con lo sfilacciarsi dal tempo, poi arriva un nipotino e tornano insieme patinati sulla copertina del giornale di famiglia. L'inguaribile romantica che abita dentro ogni acida ficcanaso è così triste che vorrebbe solo tacere. Ma chissà magari strepitare un po' è meglio. Chissà che nel chiasso Veronica e Silvio tornino ad avvicinarsi per dirsi qualcosa all'orecchio come si fa da innamorati nel casino di una festa noiosa. Buona fortuna.