venerdì 29 aprile 2011

Evviva gli sposi

La Ficcanaso si è emozionata, soprattutto per quel che ha detto David Cameron (grazie a Dio in tight), che si è detto tanto commosso per Will che dopo tutte le sfide e i dolori come la morte della mamma ha trovato l'amore. A caldo: SamCam (moglie del premier) bellissima in quel suo tubino. Madre della sposa perfetta. Pippa meravigliosa e al suo posto almeno quanto il principe Harry (se la Rodotà si facesse un esame di coscienze dopo le cialtronate maldicenti che ha scritto oggi sul Corriere...). Regina in giallo, la Ficcanaso aveva puntato sul verde; che in effetti, sia detto con rispetto, Sua Maestà, le avrebbe sbattuto meno. David Beckham meraviglioso; Victoria no. Il cappellino non era di mio gusto (ma vabbè), ma soprattutto contesto il tacco così alto a un matrimonio: inappropriato. La sposa era bellissima e non poteva essere altrimenti, ma il fairytale dress non mi ha conquistata. Loro due insieme bellissimi e tenerissimi.

Diretta

Molti invitati sono già arrivati. Cappelli invidiabili, scarpe orrende, eleganza poca e ben nascosta: tutto perfettamente inglese, insomma. Ora stanno arrivando le guardie reali. Grande emozione, si segue la diretta su Sky.

Sembra ieri

Dal Giornale del Popolo del 29 aprile
Sembra ieri che gozzovigliavano spensierati all'università, ieri che si sono mollati tenendo a bada la stampa, ieri che tornavano sulla scena fidanzati e contenti, pettinati e sorridenti, davanti a centinaia di flash che facevano rifulgere l'anello che fu di Lady Diana. Sembra ieri e siamo arrivati già ad oggi, giorno del matrimonio di William d'Inghilterra e Kate Middleton. Perché il tempo del gossip vola e i nostri eroi crescono più di figli e nipoti che ricordiamo alti così e oggi sono già in giro a corteggiare le compagne di classe. Signora mia, il tempo passa per tutti. Passerà anche per Kate e William, passerà anche se lui non indosserà la fede e anche se lei, come prometterà oggi nei voti solenni, non «obbedirà» a suo marito, impegnandosi piuttosto a «servirlo». Passerà e forse lei non sarà più magra e in forma come oggi; di sicuro lui avrà ancor meno capelli di oggi. Dicono che questa nostra passione per William e Kate sia insana e morbosa, effetto collaterale di un'infanzia passata a sognare i principi azzurri e i cavalli bianchi, secondo i più triti clichè che dovremmo aver imparato a rifiutare. E in effetti c'eravamo anche riuscite, fino a che il destino non ci ha messo sulla strada questa favola così antica e moderna insieme. Perché avranno pure convissuto prima del matrimonio, avranno pure escluso Blair dal ricevimento includendo invece tutta la famiglia Beckham e pure Elton John; però hanno pensato bene di darci la carrozza, le bandiere, i sudditi, la corona. E in fondo questo ci piace. Molto. I bookmaker scommettono che tra dieci anni saranno ancora sposati, anche loro hanno capito che al popolo va promessa una favola a lieto fine. Tra dieci anni saremo qui a vedere chi ha vinto quella scommessa. E saremo qui a morderci le mani per non aver scommesso tutto sul giallo per il cappello della Regina Elisabetta.

mercoledì 27 aprile 2011

Chissà

Di che colore sarà il cappello della Regina Elisabetta al Royal Wedding?

venerdì 22 aprile 2011

Vogliamo la fiaba

Dal Giornale del Popolo del 22 aprile
Di normali abbiamo già le nostre vite, dunque da quella non più normale di Kate Middleton ci aspettiamo fuoco e fiamme, estrosità e scintillìo. E vorremmo cominciare con un matrimonio principesco come si conviene a una borghese che sta per accasarsi con un reale d'Inghilterra. Questa storia del basso profilo va bene per tenere buona la stampa in tempi pre crisi. Ma tra sette giorni esatti, il 29 aprile, vorremmo i maggiori fasti che la tendenza di questo anno 2011 permetta. Perché i metri e metri di strascico di Diana sarebbe inappropriati per la moda di oggi, ma non vogliamo un fasto meno fastoso di quello della defunta e amata principessa. Per quanto ci riguarda la sposa dovrebbe arrivare con una carrozza precedentemente trasformata in zucca, non potendo verificare la mutazione dell'ortaggio apprezziamo enormemente che Kate abbia deciso di arrivare in chiesa in auto e di andarse in carrozza solo dopo che sarà ufficialmente diventata una Windsor. William non arriverà con un cavallo bianco ma resta un principe certificato. Si è mormorato che Kate non volesse indossare una tiara reale ma solo fiori tra i capelli e dico: bella mia, non pensare che io venerdì stia appiccicata davanti a youtube coi popcorn per vedere un matrimonio fatto di amore e semplicità. Voglio i cavalli, i gioielli, le promesse, l'amore e, per favore, anche il lieto fine. Questa storia delle principesse tristi e ribelli è buona per le nobili di sangue. Una borghese sa che deve rigare dritto. Kate sembra quella giusta e William sembra tanto invecchiato da aver neutralizzato il gene di pazzia dei Windsor. Kate sarà principessa e allora potrà smettere di comprarsi abiti low cost per farci credere di essere una di noi. Così noi potremmo ricominciare a sognare che quei tizi che ci girano intorno alle sette di mattina con la tazzina in mano, i calzoncini corti e i calzini a metà polpaccio siano i principi che avevamo richiesto.

mercoledì 20 aprile 2011

Peccato Nanni

Breaking news: la Ficcanaso boccia Habemus Papam

venerdì 15 aprile 2011

Serate

Dal Giornale del Popolo del 15 aprile
Amabilmente sedute, fumatrici neanche più accanite, riposate. Se fossimo delle attrici di media fama e un rotocalco ci intervistasse diremmo che oggi stiamo bene con noi stesse. Che non corriamo più dietro a cose che non ci interessano, che non ci strappiamo più i capelli per essere invitate a quel cocktail mondano, che abbiamo trovato una serenità inaspettata nella compagnia delle amiche, nelle mostre d'arte, nello shopping che pratichiamo in maniera costante e solo ogni tanto compulsiva. Doveva essere una serata di quelle fatte per guardarsi da fuori, contemplando noi stesse e la nostra rispettabilità piccolo borghese. La cena pronta, la casa pulita, l'attesa delle amiche ascoltando buona musica. Era tutto perfetto prima che la lavastoviglie iniziasse a perdere acqua. L'appartamento era perfettamente in ordine e pulito, prima che la dispettosa realtà assumesse le fattezze di un odore di fogna inspiegabile che si sprigionava dal lavandino di marca tedesca. Perché la perfezione è il risultato di estenuanti attese e durissimi addestramenti, ma il disastro è sempre improvviso e imprevedibile. La luce che salta, il buio dentro casa e il terrore di perdere la pasta fatta in casa della zia e gelosamente conservata in un freezer ora a rischio disgelo. Doveva essere un mercoledì sera di chiacchiere urbane e frizzanti ed è diventato un mercoledì di imprecazioni perché gli uomini non sono mai a portata di mano quando servono e soprattutto dove diavolo si riattacca la luce? È per questo e solo per questo che abbiamo finito a strafogarci di fragole con panna mandando a quel paese i propositi pre-bikini e a parlare delle nostre sfortune personali e di quanto costano ormai i parrucchieri alla moda. Se la lavastoviglie si fosse comportata come doveva, saremmo state perfette per un servizio patinato sulle giovani donne che dicono no alla chirurgia plastica.

venerdì 8 aprile 2011

Milano, la montagna di sale e il resto

Qui.
p.s. proprio poco fuori dall'inquadratura della foto giace la mia apple-bicicletta in panne. Ieri sera tardi il fedele mezzo mi ha abbandonato davanti agli occhi divertiti dei turisti e a pochi giorni dal Salone del Mobile. Una disdetta inimmaginabile che mi rende molto, molto triste.

Tutto spesato

Dal Giornale del Popolo dell'8 aprile
Confrontano i prezzi, scelgono i prodotti in offerta e non si fanno nessuno scrupolo a comprare uno yogurt di marca “yogurt” o un gelato di marca “gelato”. Gli uomini che fanno la spesa hanno un valore sociale da tutelare, vanno incoraggiati e spronati perché non abbiano mai a pensare che il loro sforzo non viene apprezzato da quante li aspettano a casa. Non possiamo correre il rischio di sottovalutare l'arte misteriosa di chi scova i prodotti senza cedere a crisi di nervi tra le corsie. Siamo profondamente ammirate (e grate) a chi procede sicuro in quella congerie di consumismo e nevrosi. Senza arrovellarsi ogni volta sul perché diavolo la frutta e le verdure siano all'inizio del girone infernale, sicché quando arriva il momento di issare sul carrello le casse di acqua bisogna farsi largo in una selva di zucchine, melanzane e insalata già lavata. Risparmiano. Prendono più esemplari degli articoli in offerta perché non hanno nessun blocco psicologico né culturale rispetto al fenomeno dell'accumulazione di generi alimentari in dispensa. Non hanno alcun pregiudizio culturale positivo verso i costosissimi prodotti biologici. Non abboccano alle sirene del packaging. Non comprano oggetti che non siano contenuti nella lista attentamente compilata da qualcun altro, nemmeno quelli visti pubblicizzati in tv. Cercano di nascondercelo, ma compilano subito la tessera fedeltà per la raccolta punti. Loro possono farlo perché non hanno il terrore di assomigliare a una signora di mezz'età che non vede l'ora di scegliersi i premi guadagnati. Al ritorno non azzeccano proprio la disposizione di tutti i prodotti nella dispensa, ma il disagio è facilmente superabile. Possiamo senz'altro spostare il tonno in scatola dal frigorifero, ma quello yogurt di marca “yogurt” non ci andrà mai giù.


giovedì 7 aprile 2011

Parlando in Generali

Adesso anche noi, che a malapena sappiamo cosa sia Generali, useremo l'espressione "gioventù anziana". Molto pop.

lunedì 4 aprile 2011

Campi

Foto di Elisa (mia sorella)

Capelli

Dal Giornale del Popolo del 1 aprile
Spesso in concomitanza con la primavera o con qualche capovolgimento sentimentale una ragazza torna a casa con un nuovo taglio di capelli. A volte la cosa è addirittura premeditata e preceduta da un attento studio delle pettinature e dei colori dei vip. Tirando fuori quei santini strappati dai giornali, diciamo che sappiamo benissimo di non essere Gisele Bundchen e però quell'effetto biondo schiarito sulle punte sarà pur riproducibile. O dobbiamo pensare che siamo andati sulla luna e non siamo ancora in grado di dare a una ragazza di provincia il biondo naturale che merita? E, certo, i ricci di Bianca Brandolini D'Adda sono belli perché collocati in cima a gambe chilometriche, ma di sicuro farebbero la loro porca figura anche su un metro e cinquanta di buona volontà. O no? Generalmente i parrucchieri, che per stronzaggine e saggezza fanno a gara solo con i commessi gay, ci guardano con un sorriso compassionevole. Hanno a che fare tutto il tempo con donne con pretese tricologiche e sanno benissimo che peggio di una donna tradita c'è solo una donna con un taglio sbagliato. Sono loro a dover gestire i propositi di cambiamento e i classici colpi di testa. Quelle cose per niente premeditate per cui accade che ragazze che hanno sempre avuto una chioma liscia e adolescenziale, se ne tornino con una strana lunghezza clavicola. E che bellezze dai capelli mossi naturali si presentino dal proprio fidanzato con una frangia mai vista. La grande verità è che siamo tutte belle uscite dal coiffeur, la prova del nove arriva dopo, quando quell'effetto mosso naturale e quella frangetta sbarazzina cerchiamo di ricrearli a casa. Ci mettiamo di buona volontà: i venti li abbiamo superati, il tempo del capello selvaggio e dello chignon fatto a caso con elastico trovato in borsa è finito. Ora dobbiamo curare la nostra cofana. E cercare di sfuggire alle frecciatine dei maschi, appostati fuori dal bagno per trovare insane somiglianze tra la nostra chioma e quella della Bonnie Tyler dei tempi d'oro.