venerdì 12 aprile 2013

La verità è che non ti piace abbastanza

Dal Giornale del Popolo del 12 aprile

Pensavate che le pensose settimane a interrogarvi sulla digeribilità delle lenticchie rosse vi avrebbero messo alle spalle tutto e invece. Gli anni passano, le stagioni si surriscaldano, i carboidrati tornano irresistibili, alcuni jeans entrano di nuovo e altri sono ancora lontani. I bambini arrivano, i nipoti mettono i denti, amiche insospettabili si fanno cogliere in flagrante consultazione di volumi come “La gioia del parto”. I passeggini diventano più leggeri, Prada propone i calzini con le infradito, Dolce e Gabbana ricicciano la solita Monica Bellucci in paesaggio siculo (ma stavolta dotata di foto a colori). A Lugano ci si prepara al voto e a Milano torna il Salone del Mobile con la città infarcita di gente con occhiali più grandi del proprio cervello. Twitter diventa un luogo affollatissimo e ai limite della frequentabilità. I libri sul comodino si ammucchiano e prima o poi vi cadranno addosso in piena notte. I colleghi si alternano, la manicure diventa più cara. Tutto cambia e tutto torna, diverso e fondamentalmente uguale. Così per ogni maschio che teme delle relazioni stabili si crea una donna che si inventa relazioni con gradi di stabilità modulare (impegno massimo, medio, minimo), autoinfliggendosi sessioni di training autogeno per crederci davvero. Ci si lascia via sms o email con il buon proposito, prima o poi, di chiarirsi faccia a faccia. E per ogni maschio che promette di chiarire c'è una ragazza che crede davvero che delle parole ordinate possano farle accettare l'inaccettabile: la verità è che non gli piaci abbastanza. E che non ti piace abbastanza. Abbastanza da dimenticare l'ex ingombrante (come se esistessero ex non ingombranti), guarire l'allergia ai legami o trovare il modo di digerire i legumi.

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