dal GdP del 14 settembre 2007
Hanno iniziato parlando di tasse. E poi era chiaro che non si poteva che finire sul malgoverno, la vita troppo cara, le dodicenni che si vestono come trentacinquenni e noi a quell'età giocavamo ancora a indiani e cowboy e mangiavamo pane e prosciutto invece di quelle terribili merendine, che poi si sa che i bambini vengono su grassi come porcelli e poi hanno già il cellulare a otto anni e mio dio, che tempi. Dai un'occhiata e vedi che di fronte non hai i vegliardi che per anni hai guardato sprezzante, ma i tuoi coetanei. Cioè, mentre tu eri lì a gongolarti del fatto che il meccanico proprio quella mattina ti avesse chiesto "vai a scuola qua vicino?", loro non trovavano di meglio da fare che crescere. Una volta parlavano di ragazze e videogiochi, oggi di tasse. Tu, invece, parli sempre delle stesse cose, certo con maggiore esperienza, dato che in dieci anni ti sei fatta una cultura sulla piastra e i colpi di sole e hai elaborato una teoria sulla necessità quindicinale della manicure per risollevare il corpo e lo spirito. Sta di fatto che mentre ti aggrappavi salda alla roccia delle tue certezze il mondo evolveva. Ovvero peggiorava. Giacchè il bello e il giusto stanno sempre negli anni addietro, perché si stava meglio quando si stava peggio e tutte quelle cose lì. E voi direte che le mie affermazioni sono contraddittorie, che non posso dire si al progresso solo in relazione alle tecniche per fare la manicure. Che il pacchetto "evoluzione" va comprato per intero, che le cose, per ciò stesso che cambiano, possono migliorare e peggiorare. Sì, certo. Giusto.. Ma si vede che non siete state abbordate al semaforo da uno zarro di periferia con un "uè, cosciona". E non avete passato tutta la sera a pensare che eravate persino vestite di nero, e il nero smagrisce. E che una volta i maschi usavano offrire da bere a una ragazza, mica apostrofarla come fosse un prodotto di macelleria.
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1 commento:
ué cosciona ???
ma per davvero?
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