dal GdP del 7 settembre 2007
Se sei il tipo che al ristorante, per stare leggera, ordina costata di maiale e patatine fritte, un attacco di gastrite ti rinchiude in casa. Giacché andare fuori a cena per «brucare erbacce» sarà pure figo ma esci con una fame da lupi e il portafoglio vuoto. Ti metti in casa, sostituisci la batteria di birre in frigorifero con vagonate di succo di frutta e cogli l'occasione per aggiornamenti culturali doverosi. E così nel giro di poche serate la ficcanaso si è guardata Colazione da Tiffany (e non vede l'ora di ricominciare a bere alcolici per dire al primo che capita: “Don't take me home until I'm drunk. Very drunk, indeed”) e la commedia romantica migliore degli ultimi anni, Notting Hill; ma anche le ultime puntate di Grey's Anatomy, qualche telegiornale (ma solo negli ultimi cinque minuti in cui ci sono gli argomenti che interessano la gente vera) e diversi siti internet. Ho così scoperto che iniziano questa sera i mondiali di rugby. Non serve intelligenza sportiva, ma piuttosto una buona capacità di individuare le tendenze, per affermare che sarà uno sport che ci conquisterà. La cosa immensamente bella per noi ragazze è che pure la maggior parte dei ragazzi, in questo sport, non capisce un acca delle regole. La figura che facciamo noi tutte le volte chiedendo delucidazioni sul fuorigioco durante le partite di calcio, la faranno loro nei pub gremiti di spettatori, rivolgendosi ai pochi avventori esperti di palla ovale. Così saremo tutti insieme a far finta di cercare di capire le regole, loro per vedere gene che si picchia; noi per vedere dei begli omaccioni maschi che si azzuffano, come non se ne vedono da troppo, troppo tempo.
venerdì 7 settembre 2007
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