sabato 21 febbraio 2009

Lista da viaggio


Dal Giornale del Popolo del 20 febbraio
L'amica che non può vivere senza la biancheria di Victoria's Secret, il dipendente dal farmaco anti mal di testa a prova di bomba che si trova solo in America, le fanatiche di Gap, gli amanti della musica attratti dai saldi promessi dal Virgin Mega Store, fino agli adepti di Abercrombie. Non c'è niente da fare, non c'è globalizzazione che tenga. Ogni volta che qualcuno va in America (meglio se direttamente a New York) la wishlist di amici e parenti è in agguato per procurarsi qualche articolo che inspiegabilmente da questa parte dell'Atlantico non si trova. C'è chi è persino arrivato a comprarsi in America dei bagel da congelare una volta tornati in patria, perché pare che quelli che si fanno a New York non reggano il confronto con nessuna imitazione, men che meno quelle europee. In partenza, anche la ficcanaso s'è trovata oggetto di decine di richieste, analoghe, a dire il vero, a quelle che lei stessa, da brava provinciale, aveva fatto a sua volta a qualche amico in partenza. Un "ci proverò" non si nega a nessuno e non è difficile immaginarsi le corse su e giù per Manhattan con la lista della spesa né farsi un'idea del ritorno con la valigia impossibile da chiudere se ti sei fatta convincere da uno sciagurato a partire col solo bagaglio a mano. Un rischio da correre a fronte dello smisurato appeal in società di una frase come «vado a New York per un matrimonio». La gente t'immagina su un tacco dieci a scendere da un taxi a Manhattan con pelliccia. Non è necessario dire loro che dopo lo shopping su commissione ti ritroverai con la pelliccia trafugata alla nonna a zompettare per Brooklyn con le scarpe di riserva in mano per raggiungere una chiesa libanese non meglio precisata. Sei sempre a New York per un matrimonio.

1 commento:

Anonimo ha detto...

ogni volta che leggo il tuo blog scopro la mia ignoranza. Vivo in un mondo che non conosco! cos'è un bagel, abercrombie o victoria's secret:?!! sarà che non ho mai desiderato andare a New York ne' mi ci hanno mai invitato per un matrimonio...al massimo ho ricevuto un invito da Lecce. Il salento con manhattan c'entra come i cavoli a merenda :)