venerdì 27 febbraio 2009

Un Oceano di canzonette

Dal GdP del 27 febbraio 2009
Quando è finito Sanremo io ero al di là dell'Oceano. Come Gianfranco Fini «ho preferito fare altro» e non guardarlo, come Veltroni ero a New York a elaborare un qualche lutto e incubare diverse gioie, come Jovanotti circondata da not english speaking (lui a un concerto nella Grande Mela io a un matrimonio con bottiglie di coca da tre litri, Selz e piadine importate). Lo dico per darmi un tono e continuerò dicendo che, come il mio nuovo modello culturale Silvia Toffanin (intervistata da Chi la settimana scorsa) preferisco l'East Village alla Fifth Avenue. Anche se, ammetto, che l'unica mattina che ho affacciato il naso sulla Fifth prima che fosse presa d'assalto dai turisti giuro di aver visto Anna Wintour, il direttore di Vogue America, uscire di soppiatto da una boutique. Gli amici dicono sia un'allucinazione da shopping, forse frutto dell'euforia scatenata dal fatto che stavolta non mi hanno neppure bloccato la carta di credito, forse un postumo transatlantico del carnevale. Di sicuro non era un'allucinazione quello che ho letto nell'editoriale di Vogue sull'aereo di ritorno: «Before we come to the world leaders, let's talk about clothes. A word in defense of the fashion industry, if I may: When people stop shopping, other people lose their jobs. So there is no moral high ground to be gained by abstaining from felicity». La frase che vorrei scritta sulla mia lapide mi è apparsa come una rivelazione improvvisa e illuminante: fare shopping ha un valore sociale, soprattutto in tempi di crisi. Poi per noialtri che ci assumiamo con rassegnata dedizione l'onere di far girare questa benedetta economia c'è sempre un sottofondo piacevole. È Sincerità, la canzone di Arisa, la stupenda vincitrice di Sanremo nuove proposte. Perché il ritorno è sempre la parte migliore e grazie a Dio non basta un Oceano per sfuggire alle canzonette.

16 commenti:

Le ha detto...

Ma che carina quella foto. La wintour in realtà ha dei cloni che invia nelle principali città della moda per continuare a incutere il giusto terrore. Ieri ad esempio era nel parterre di Armani. :-P

cuiscarpettdaverniis ha detto...

in the picture: Bodzilla.

la ficcanaso ha detto...

welcome back, scarpette!

cuiscarpettdaverniis ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
cuiscarpettdaverniis ha detto...

scarpette were never gone.
è febbraio che per fortuna se n'è andato. un mese triste.
febbraio 2008: 13 post (per un totale, con gennaio, di 25); gennaio 2009: 13 post, 103 commenti; febbraio 2009: 7 post, 29 commenti.
miseria!

Anonimo ha detto...

ma la canzone di Arisa è TREMENDA!!!!!!!!!!!isa

la ficcanaso ha detto...

ma cosa dici?? Arisa è MERAVIGLIOSA.

Maddy ha detto...

no lei proprio meravigliosa non lo è per nulla...

Anonimo ha detto...

half, siccome mi vergognavo a comprare l'album di arisa e dire che era per me... l'ho regalato a mia sorella, ma ovviamente l'ho copiato all'istante :)

filoderba ha detto...

ciööööööööö, la maddi s'é fatta uno user name!!! e ciò a causa di arisa: viva arisa!

cuiscarpettdaverniis ha detto...

"no moral high ground to be gained by abstaining from felicity". quotandumst. ma di arisa invece? è il "che punti all'eternità" o ti basta il "per ore per ore per ore"?

Unknown ha detto...

...quasi quasi meglio la continuità indeterminata della seconda ipotesi (anche se Rita la Saggia, al secolo Levi Mont., si è sempre vantata di aver smesso presto perché "cosa ripetitiva e monotona...". Già morta sessant'anni fa, no surprise che sia eutanasofila). Le statistiche delle scarpette, invece, mi commuovono sempre. Vorrei tanto avere un blog anch'io, soltanto per vederle giocare con i numeri :)

cuiscarpettdaverniis ha detto...

da quando hai scritto il nuovo post sulla sciuto, la tua homepage ha perso un dialogo eloquente, che per qualche giorno mi sono gustato. la ficcanaso di due anni fa nella fotina di destra, con cuffia-ponpon su giaccone invernale e sfondo genericamente urbano, che guardava dritta e perplessa la se stessa di oggi troneggiare tra gli skyscraper gnuiorchesi: il giaccone è ora di pelle, i guanti più sobriamente neri, ma la cuffia-ponpon, molto astrid lindgren, è sempre lì. ci sono accessori rassicuranti, che non ti abbandonano neanche nella più glamorosa delle occasioni.

quasi così gli occhiali e le ballerine di arisa, se non fosse che lei invece è tremendamente costruita.

filoderba ha detto...

giuro scarpette, se mai pubblicherai un libro di poesie, al contrario della roba di moccetti, io la comprerò. anche solo per commuovermi alle cose carine che dici della ficchi.

Unknown ha detto...

le poesie delle scarpette ci sono già, scritte in anni memorabili e lasciate a lungo nel cassetto (con tanto di tenzone, per rime, con la Bettona). Mi impegno a trovare loro un editore e una copertina decente, se servisse. Moccetti? quello che scrive di suore che non sono più suore ma che in fondo non ne sono nemmeno sicure (di non esserlo più). Proprio quello?

filoderba ha detto...

boh, dicevo solo perché insegnano tutti e due l'italiano nella stessa scuola. e magari anche per qualche altra affinità.