venerdì 8 gennaio 2010

Disarmati

Dal Giornale del Popolo dell'8 gennaio 2010
Con il body scanner buona parte di noi sarebbe stata arrestata a 13 anni per via della cartuccera porta soldi cucita nei pantaloni in occasione della prima traversata della Manica. Il terrorismo lo facevano le madri convinte che i malviventi del Regno Unito aspettassero solo di derubare ingenue adolescenti brufolose in coda da Pizza Hut per una vacanza studio. Con il body scanner non è solo che non avremo più segreti, è che ci verranno sottratte in trenta secondi le armi essenziali di ogni donna: vestiti giusti, eloquio fluente, sbattiti di ciglia sotto un ombretto ben steso, risate buttando indietro la testa (mai notato che tutte le protagoniste fighe dei libri ridono “reclinando leggermente indietro la testa”?). Saremo derubate di tutto l'arsenale di armi distrazione di maschio costruito in anni di duro lavoro per nascondere che, ebbene, quelle cosce così slanciate da un tacco ben calibrato sono ben diverse da come si illudono di apparire. In questi giorni sentirete battute grevi di uomini che non vedono l'ora di farsi scoprire in tutta la loro virile possenza da un'inserviente aeroportuale, donne preoccupate che si svelino le loro protesi al seno e chissà magari pure le macchie di leopardo di improvvide iniezioni di botulino. La verità che la democrazia di un corpo nudo e in bianco e nero ci preoccupa tutti. E se persino una ceretta non perfetta venisse scoperta? E se i mutandoni panciapiatta alla Bridget Jones fossero scambiati per quelli di un attentatore? Qualcuno dice: e che sarà mai, in fondo ci esponiamo tutti al pubblico giudizio ogni anno in spiaggia. Falso. Fasce, cappelli, riviste copri trippa. Anche lì abbiamo trovato il corrispettivo sociale di una luce spenta in camera da letto. Ma con il body scanner salterebbe in aria tutto.

Nessun commento: