venerdì 11 giugno 2010

Meno vintage (e tarocco) per tutti

Dal Giornale del Popolo dell'11 giugno
Una turista austriaca è stata multata sulla spiaggia di Jesolo per aver comprato un borsellino falso di Louis Vuitton. Posto che avrebbero dovuto multarla anche se fosse stato vero, la signora non incasserà certo la nostra solidarietà. In effetti peggio di comprare un borsellino di Vuitton c'è solo comprarne uno falso. In un mondo sanamente relativista l'odio per tutto ciò che è tarocco deve essere una delle poche cose fondamentaliste e talebane. Questo non significa che non ne abbiamo nell'armadio. La ficcanaso ha una simil Hermès gialla. Un'ottima pelle, per carità, ma ancora si confessa per averla indossata due volte. Due golfini di cachemire comprati a prezzo stracciato di taglio simile e colore diverso. Uno si è rotto giusto qualche mese fa e in fondo il destino ha rimediato signorilmente allo sbaglio. Il destino lo fa spesso. Per la signora sono arrivati i vigili, il nostro golfino si è rotto, lui se ne è andato sbattendovi il cuore in faccia tanto tempo fa e solo oggi capite quanto l'avete scampata bella. Eppure lì per lì sembrava tutto giusto: la borsa tarocca, il golfino in serie, le chiacchiere del tizio. Rivedersi è come tirare fuori certi capi dall'armadio. L'odore di naftalina è acre e terribile ma incredibilmente attraente per chi ha tanta paura del futuro da essere tenacemente prigioniero del passato. Bastano quegli effluvi acri per detonare il sentimento più difficile da gestire: la nostalgia. In pratica quel veleno incolore alla base del successo del vintage. Che sia vintage sentimentale o vestiario importa poco. Ricordatevi sempre che il vintage (quasi come il tarocco) è ingannevole come lo specchio dimagrante dei camerini dell'H&M. Lì per lì il vestito ti sta benissimo. Poi arrivi a casa e vorresti ributtarlo in soffitta.

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