venerdì 16 dicembre 2011

Son tutti regali vostri

Dal Giornale del Popolo del 16 dicembre
Questa domenica con gli amici, domenica prossima con i parenti. Al momento di scartare i regali si arriverà al termine di giornate molto difficili. Dopo pomeriggi passati a comprare compulsivamente candele e tazze (cosa c'è di più unisex, economico e non pretenzioso?) e di serate a imprecare incartando oggetti già comperati. Già perché ogni volta pensi che aspettare perché ti confezionino il pacchetto sia un'eccessiva perdita di tempo, in fondo cosa ci vuole, abbiamo ottenuto il diritto di voto vuoi che ci mandi in crisi un nastro da legare intorno a un ammenicolo da ficcare sotto l'albero giusto il tempo di essere sbranato dal destinatario? Mai osservazione si rivelerà più sbagliata e lo constaterete domani sera imprecando contro i primi doni che vi sarete decise ad impacchettare. Come se la parte più difficile fosse farli i regali, e non riceverli. A occhio e croce, in vent'anni di vita, ciascuno avrà ricevuto 7 regali azzeccati. Tre dei miei erano “Indovina chi?”, “Gira la moda” e l'orsetto di peluche Dante che conservo di fianco al letto. Per il resto tutti abbiamo la dispensa piena di tazze di ogni foggia candele per ogni momento della giornata. E poi dio solo sa quante schiere di oggetti carini, passabili, che ti strappano un sorriso autentico perché comunque basta un pacchetto colorato per farti diventare euforica. Ma sempre roba che a te stessa non avresti regalato mai. Guardi l'oggetto e non gioisci borghesemente per l'euforia dell'accumulo, ma pensi a quante cose che ti piacevano davvero avresti potuto comperare custodendo gelosamente quei soldi. Eccolo, il pensiero più orrido, infido e pericoloso nel Natale della recessione. L'idea che scegliere sia meglio che accumulare cianfrusaglie e oggetti da riciclare. Hanno cominciato a cambiarci, state attenti.

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