giovedì 12 aprile 2012

Beautiful, le suocere e la "bionditudine"

Dal Giornale del Popolo del 5 aprile la seconda puntata della fenomenologia di Beautiful
Essenzialmente basato su princìpi conservatori (mai aborti procurati né relazioni omosessuali hanno trovato cittadinanza da quelle parti), il copione di Beautiful ha la missione di sfidare i luoghi comuni per conservarli. Da quelli sulle suocere a quelli sulle bionde. E non è un caso che la prima sia Stephanie Forrester, mamma di Ridge e cornificata più volte dal marito, e la seconda sia Brooke Logan, la “ragazza della vallata” che più volte ha impalmato Ridge e altri membri della sua famiglia (tra cui il marito di Stephanie). Il divertimento dei maschi costretti davanti a Beautiful è ricostruire gli amplessi e i matrimoni; quello delle femmine è nel capire che tutto accade perché niente mai accada. Rassicurante come una relazione ben rodata, Beautiful è irresistibile perché non sorprende mai. Ogni volta che Stephanie si mostra gentile e accondiscendente con Brooke una donna sa che c'è qualcosa sotto, perché non è dato conoscere pace tra nuora e suocera (le due restano tali anche quando momentaneamente Brooke non è sposata con Ridge). Analogamente non si conosce uno stato di onnipotenza, sex appeal e capacità manipolatoria come quello associato alla bionditudine. Per questo Brooke vincerà sempre sull'eterna rivale Taylor, di professione psicologa e donna per bene. Così, mentre Taylor psicanalizza Brooke e le sue tare mentali, quell'altra le seduce figli e mariti a ripetizione. A dimostrazione che non c'è strategia di una mora che possa battere l'istinto di una bionda. (2. Continua)

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