
Essenzialmente basato su princìpi conservatori (mai aborti procurati né relazioni omosessuali hanno trovato cittadinanza da quelle parti), il copione di Beautiful ha la missione di sfidare i luoghi comuni per conservarli. Da quelli sulle suocere a quelli sulle bionde. E non è un caso che la prima sia Stephanie Forrester, mamma di Ridge e cornificata più volte dal marito, e la seconda sia Brooke Logan, la “ragazza della vallata” che più volte ha impalmato Ridge e altri membri della sua famiglia (tra cui il marito di Stephanie). Il divertimento dei maschi costretti davanti a Beautiful è ricostruire gli amplessi e i matrimoni; quello delle femmine è nel capire che tutto accade perché niente mai accada. Rassicurante come una relazione ben rodata, Beautiful è irresistibile perché non sorprende mai. Ogni volta che Stephanie si mostra gentile e accondiscendente con Brooke una donna sa che c'è qualcosa sotto, perché non è dato conoscere pace tra nuora e suocera (le due restano tali anche quando momentaneamente Brooke non è sposata con Ridge). Analogamente non si conosce uno stato di onnipotenza, sex appeal e capacità manipolatoria come quello associato alla bionditudine. Per questo Brooke vincerà sempre sull'eterna rivale Taylor, di professione psicologa e donna per bene. Così, mentre Taylor psicanalizza Brooke e le sue tare mentali, quell'altra le seduce figli e mariti a ripetizione. A dimostrazione che non c'è strategia di una mora che possa battere l'istinto di una bionda. (2. Continua)
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