venerdì 20 giugno 2014

Cosa ne sarà di me quando ricomincerò a mangiare?


Dal Giornale del Popolo del 13 giugno
«Dice che è impossibile che io non sia sazia con quel frullato». «Davvero?» «Sì, sì, gli ho detto che forse è il fatto di non masticare nulla che mi da quella sensazione terribile di vuoto». «E qual è la soluzione?». «Le barrette, la soluzione sono le barrette». Sarà che di fronte alla cassiera e con la spesa già bella pronta sul nastro trasportatore non possiamo che dire tutta la verità e nient'altro che la verità, ma il grande dialogo ascoltato ieri al supermercato offre spazio per una tesi di dottorato di quelle finalmente interessanti. La signora molto magra con tanta voglia di masticare si accingeva a pagare due insalate già lavate, del pane e una interessantissima caciotta. Elementi, questi ultimi, che trattava con un distacco evidentemente riservato al cibo destinato a quella parte della famiglia che non ha dichiarato guerra ai latticini e ai carboidrati. Ma la domanda più interessante, nel dialogo delle dimagritissime signore, era quella sul futuro, cruciale e pericolosa come si trattasse di quella sul destino di un rapporto estivo. Cosa ne sarà di noi quando le giornate si accorceranno di nuovo e le vacanze finiranno? Cosa ne sarà di noi quando ricominceremo a mangiare? Lo sappiamo ma non lo confesseremmo neppure davanti alla cassiera del supermercato: tutto finirà, torneremo in città e quei jeans strettissimi che abbiamo esibito tutta l'estate torneranno a essere quello che è lui: un piacevole e irraggiungibile ricordo. Che però potremo rievocare masticando per tutto l'inverno.

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