giovedì 17 luglio 2014

L'estate del bambino è sempre più verde

Dal Giornale del Popolo del 4 luglio

Abbiamo fatto le valigie e siamo partite alla volta di una trasferta lunghissima, la più lunga della nostra vita fino ad ora. Pare infatti che sia doveroso offrire ai bambini una scorta di aria buona e verde che gli basti per tutto l'inverno. È lo scotto da pagare per chi ha deciso di vivere in città. Sorvolando sul fatto che dopo due giorni di aria buona e tanto verde quanto i nostri sensi ne possano sopportare siamo in una giungla di bronchiti e nasi che colano, c'è da domandarsi se la terapia sia valida per tutti. Se davvero essere responsabili dell'estate dei più piccoli significhi portarli in posti dove non vivranno mai. Perché qui non stiamo parlando di una vacanza, dove adulti e bambini partono alla volta di non so dove. Qui stiamo parlando di uno schema di vita da grande città, dove i maschi restano al lavoro e le donne con prole, come gli sfollati di una guerra, si trasferiscono a portata di mare, presso parenti compiacenti o appartamenti affittati a lungo termine. Abbiamo cercato di ricreare tutte le comodità possibili, persino le zie a fare da babysitter gratuite alla bisogna. E qualcuno dirà che siamo sempre a lamentarci, ma c'è qualcosa di terribilmente fastidioso nel non essere a casa propria. E sarà la connessione wifi che non funziona a dovere e sarà che per prendere un giornale bisogna fare cinque minuti di macchina. E sarà che il mare è bello ma la prima volta che ci siamo andate abbiamo fatto due ore di preparazione per un'ora di spiaggia. Ma la prossima estate potremmo passarla ereticamente in città. Adulti e bambini a condividere lo stesso, caldissimo e asfaltosissimo, destino.   

Nessun commento: