Apparso sul GdP del 25 maggio
Mi tocca tornare sul medesimo argomento della scorsa settimana, perché qualche giorno fa ho trovato nella posta una favola moderna e metropolitana che diceva pressappoco così: C'era una volta una ragazza che domandò ad un ragazzo se voleva sposarsi con lei. Il ragazzo rifiutò e da quel giorno, la ragazza visse felice per sempre, senza lavare, né cucinare ma uscendo con le amiche. Per non affaticare troppo i nostri neuroni la morale viene prontamente esplicitata: il problema è che fin da quando eravamo piccoline, nessuno ci ha mai raccontato questa fiaba. Invece ci hanno fregato con questa storia del principe azzurro!. Sarà che erano anche i giorni in cui scoprivo che Sharon Stone aveva la cellulite, sarà che l'edicolante si era appena offerta di «nascondere» (ha usato proprio queste parole, la serpe) il mio Chi dentro il Financial Times comprato da un amico, ma mi si è gelato il sangue. Ho pensato che per essere moderna dovevo buttare alle ortiche non solo quella reazionaria sottomessa di Biancaneve, ma pure, perché alla fine l'argomento è sempre quello, tutti i «confondo i miei alibi e le tue ragioni», tutti gli «io ti cercherò negli occhi delle donne che nel mondo incontrerò», tutti i «sei nell'anima e lì ti lascio per sempre», tutti i dialoghi taglienti di Sex and the city tra Carrie (Biancaneve in tacco dieci) e Big (Principe azzurro in limousine). Tutto in soffitta, senza fingere neppure di dover reggere il colpo, perché vuoi mettere quanto si è allegre senza pensare a quel fedifrago maschilista su cavallo bianco? È come dire che siccome William d'Inghilterra ha lasciato Kate Middleton allora l'istituzione del principe va rimossa. E cosa deve mettere in scena una bambina giocando a Barbie? La ressa per i saldi all'H&M? La cena con le amiche per l'8 marzo? All'età di sette anni avevo un solo Ken ed era zoppo. Però non ho mai pensato di sostituirlo né di pensare che fosse inutile. Devo fare la morale?
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