dal Giornale del Popolo del 10 agosto 2007
Rimettere a posto gli scaffali e farlo in agosto, nel tempo dilatato di un temporale estivo può avere effetti dirompenti. Una cascata di ricordi travolge le dighe di una memoria debitamente ripulita o semplicemente resa innocua dal tempo. Riemergono libri, fumetti, quaderni, addirittura audiocassette con dedica dei compagni di scuola. Si può guardare i ritrovati di quel paleolitico in cui l'iPod non esisteva e riflettere sul tempo che passa, oppure analizzare le influenze di amici e amori nella composizione di quegli scaffali. Perché soprattutto gli innamorati, capite, si possono restituire tutti i regali del mondo ma certe cose restano. Canzoni e libri in prima fila. "Devi assolutamente ascoltare questa canzone!"; "Se vuoi capire chi hai di fronte devi leggere questo libro", pare di risentirle le frasi buttate lì in quell'incredibile annusarsi culturale che è il conoscersi. Ora, un'amica mi ha appena chiamato allibita dopo aver trovato nella sua libreria volumi smaccatamente fascisti, manifesti di Marx e compagni, 33 giri di Tracy Chapman, cassette di heavy rock. E per ogni ritrovato c'era una faccia, una serata, un'immagine vivida e presente. E mi domando se questa è una cosa che accade solo alle femmine. E voi penserete che la ficcanaso si stia dando alla filosofia pesante (e mannaggia speriamo torni il bel tempo se no questa ci sforna la fenomenologia della graduale scomparsa della mezza stagione), ma il problema è solo ed esclusivamente morale. Perché penso agli ammiratori di Tiziano Ferro, ai fan di Jovanotti, ai cultori di Sex and the city, ai lettori di giornali di gossip, ai talebani di Beautiful e a tutti i campionari umani che potrei aver involontariamente creato lungo il mio imprudente cammino. E francamente non so se devo aspettarmi un Nobel o un mandato di cattura.
venerdì 10 agosto 2007
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