venerdì 31 agosto 2007

Camilla, così trionfa l'impresentabilità

Dal Giornale del Popolo del 31 agosto

È che in una storia come questa anzi in questa storia (giacchè altre storie come queste non esistono) ogni frase ti colloca da un lato o dall'altro della barricata. Ogni segno di punteggiatura rischia di prestare il fianco a un endorsement, sempre e comunque avventato. Dieci anni fa moriva la principessa Diana e se dici che era una ragazza bella ed elegante finisci automaticamente nella schiera di quelli che “poverina, la principessa triste stritolata dalla rigidità del palazzo”. E finisce che ti danno dell'antimonarchica. Analogamente se scuoti la testa con disapprovazione pensando alla principessa, alla leggerezza delle storie con stallieri e guardie del corpo a quanto una testa così calda e fragile sarebbe stata inadatta a portare la corona, ti danno della fanatica della ragion di Stato sorda alle istanze del cuore. E quindi è logico che non vi sia via d'uscita. Che comunque l'affronti, questa storia ti costringe a sporcarti le mani, la coscienza, il cuore. E quella che se l'è sporcate di più le mani, checché se ne dica, è Camilla. Forse davvero l'eterna terza incomoda nel matrimonio di Carlo e Diana, come ebbe a dire la stessa principessa in un'intervista. E terza incomoda senza avere dalla sua neppure la bellezza, la popolarità, la poesia di una principessa. L'attempata signora così invisa ai sudditi di sua maestà ha fatto sapere che, nonostante l'invito di William ed Harry, non parteciperà alla funzione in memoria di Diana, «per non essere motivo di distrazione». Il tempo, affrontato con tenacia e pazienza, le ha regalato il marito che voleva; e pure la signorilità di quelle dame che sanno stare un passo indietro quando è necessario. Un baluardo, Camilla, come Brooke di Beautiful, per tutte le innamorate impossibili. Alla fine ognuna avrà – ci crediamo e aspettiamo facendoci la manicure – il suo Carlo, il suo Ridge . E la suocera che si merita.

1 commento:

filoderba ha detto...

non vedo il vantaggio dell'impresentabilità e di una vita ad aspettare. carlo?