martedì 3 giugno 2008

Love and the country

Dal Giornale del Popolo del 30 maggio
Quattro o cinque inviti, tutti a serate per sole donne per vedere Sex and the city. Il fenomeno, bisogna ammetterlo, ha soddisfatto l’ego della Ficcanaso che così si è vista riconosciuto lo status di una delle massime esperte sul tema. Tutti declinati quegli inviti. Stasera, mentre le ragazze si vestiranno da fashion victim per andare al cinema, da queste parti si perderà la vista per infilare fiocchetti bianchi in delle minuscole piante grasse. La lunga notte delle bomboniere. Domenica il grande matrimonio. Il più importante, il primo matrimonio in cui dovrò piegarmi all’onta del mascara resistente all’acqua. La sposa è una tizia parsimoniosa e piuttosto magra, che indossa solo scarpe basse, adora la natura, fa sport per piacere e non per lavarsi la coscienza, non ha mai sentito parlare di Vivienne Westwood, riconoscerebbe a stento una borsa di Vuitton. Uno scherzo della natura, o forse un costante monito moralità nella vita dissoluta e consumista della ficcanaso. È mia sorella, anche se un giorno mi ha chiesto “cosa sono i tabloid?”. È mia sorella e che ho dei sentimenti l’ho capito quando mi sono sorpresa a valutare seriamente di non mettere un tacco dodici per il suo matrimonio bucolico. È mia sorella e mentre Natalia Aspesi continuerà a scrivere che il film di Sex and the city è “poco sex e molta city” (e sono indecisa se chiamare i pompieri per l’arrapamento dell’augusta giornalista o se per la scarsa fantasia dei titolisti di Repubblica) io piangerò come una fontana in una chiesa. Verserò lacrime amare sull’abito che pagherò per i prossimi due mesi. Sono riuscita a spendere più della sposa.

4 commenti:

Yuri Zivago ha detto...

Non sapevo che tua sorella avesse sposato Rondoni. Che ridere :)

la ficcanaso ha detto...

Oh ma offendi????

Yuri Zivago ha detto...

sempre meglio di quello che sposerai tu, Ficc :) A presto

filoderba ha detto...

ooooooh! bello, bello, bello.
e sto yuri é un vero maleducato! uffa.