mercoledì 24 marzo 2010

Pensionate


Non c'è donna più aggraziata di colei che sa quando togliere il disturbo. È un po' il corrispettivo sociale dell'ammonimento ad alzarsi da tavola con ancora un po' di appetito. Roba impensabile per gente che prima di questa dieta miracolosa e devastante rotolava dalla sedia dopo cena solo per raggiungere la sigaretta digestiva. Ecco, sarà che lei appartiene all'iperuranio di quelle che non mangiano ma spizzicano, ma Gisele Bundchen ha deciso di lasciare le passerelle. All'apice della sua carriera, alla veneranda età di 29 anni, senza una smagliatura né un cedimento strutturale, e soprattutto dopo essersi abbuffata di guadagni che noi non raggiungeremo neanche campando 250 anni, Gisele ha detto: Sai che c'è? C'è che me ne vado in pensione. Voi vi mettete a dieta per fare in modo che al prossimo compleanno i chili mancanti distraggano l'osservatore dalla flaccidità di quelli rimasti, Lei arriverà ai trenta con il lusso delle infinite possibilità e l'azzeramento dei doveri, organizzerà il tempo intorno al frugoletto, farà la mamma per piacere, la modella per beneficenza, la testimonial per diletto. Niente cartellini da timbrare, né corse all'ora di pranzo per provare quelle scarpe di Ferragamo, né il pensiero fisso di trovare una baby sitter o uno straccio di posto all'asilo nido per piazzare il pupo e tornare ansiosa e infelice davanti al computer. Il tempo sarà tutto suo e lei dovrà organizzarselo con il puro piacere di farlo e di non trascurare nessuno dei suoi affetti, per portare il figlio allo stadio a vedere il papà quarterback che lavora perché ama il suo lavoro o per portarlo al parco giochi con una Suri Cruise qualsiasi. Lei indosserà grandi occhiali neri sugli spalti e noi ce la ricorderemo per sempre com'è oggi: ricca, felice e soda come una pretrentenne di livello irraggiungibile.

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