venerdì 1 ottobre 2010

Per un pugno di applicazioni

Dal Giornale del Popolo del 1 ottobre
Un giorno forse anche da queste parti arriverà il mercato libero e spostare un appuntamento dall'estetista non sarà come chiedere udienza alla regina d'Inghilterra. Come spesso accade, avere amiche americane serve a farti capire quanto è retrogrado il posto in cui vivi. Loro non si capacitano che per farsi dare lo smalto e togliere le cuticole occorra addirittura prenotare, perché a New York in qualunque nail saloon non si aspetta mai più di 15 minuti per essere rimesse a nuovo. Non si capisce, mi domandavo ieri con ira e furore, perché spendere dei soldi sia diventato così difficile. I negozi chiudono sempre troppo presto, parrucchieri e centri estetici hanno la fila fuori e quando domandi se per caso è rimasto un buco libero ti guardano come se pretendessi di intrufolarti in ciabatte sul red carpet degli Oscar perché «ovviamente è tutto prenotato» o «mi dispiace il negozio sta chiudendo». Sarà per questo che l'altro giorno, in assoluta astinenza da shopping di cose indossabili, mi sono infilata in un H&M ben prima della chiusura. A volte una ragazza ha un tale bisogno fisico di spendere soldi in cose che non siano lavandini, idraulici, ferri da stiro e dentisti che finisce per ritrovarsi in un camerino con addosso una gonna da quindicenne. Sono gli inconvenienti di non avere più vent'anni: un giorno ti guardi allo specchio e realizzi che hai passato una vita a farti i complessi, ma tra pochissimo avrai VERAMENTE le rughe e sarai VERAMENTE flaccida per via dell'inesorabile passare del tempo. Alcune reagiscono mettendosi a dieta, altre comprando una gonna cortissima. Poi arriva lui e commenta che è una gonna da ragazzina delle elementari vestita per la recita di fine anno. Giusto una battuta prima di buttarsi sul nuovo iPhone4. Tutta l'applicazione di una postventenne, non vale un pugno di applicazioni Apple.

1 commento:

filoderba ha detto...

come ti capisco!!!
a ny sono andata farmi fare la "mani-pedi" per sentirmi vagamente all'altezza (più che altro meno fuori luogo) degli esemplari di perfezione fisica che sono le fotomodelle che infestavano la città in piena fashion week. poi però, la ragazza cinese che non capiva null'altro che mani-pedi e quasiasi variazione sul tema si é rivelata impossibile, mi ha fatta sentire peggio: una racchia capitalista e acida che l'ha obbligata a mescolare due colori perché non c'era la tonalità giusta...