venerdì 15 luglio 2011

Venezia

Dal Giornale del Popolo del 15 luglio
Incomprensibile come il colore delle calze delle hostess. Fuori moda quanto le biciclette attaccate alle macchine dei nordici che partono per le vacanze verso il sud (come se al Sud non si affittassero biciclette). Scomodo quanto uno di quei supplementi di bagagliaio che le famiglie con prole issano sul tetto della loro macchina. Da tempo so che il mio odio per Venezia è cosa da non pubblicizzare. Lo so e cercavo di vincere quell'idiosincrasia. Ho desistito dopo l'attacco a tradimento di uno stormo di piccioni in una calle deserta all'alba. Chi trova suggestive o romantiche cotali dimostrazioni di impudenza animale potrebbe fidanzarsi con un orango. Da queste parti i piccioni si scansano. Ai figli degli altri s'insegna a non dare da mangiare a quelle bestie immonde in nessuna piazza d'Italia. Il luogo comune dice che “bella Venezia, ma non ci abiterei mai”, sottintendendo invece il piacere della visita occasionale. Affermazione da cui dissento da quando sono stata caricata su un vaporetto che solo un residuo di pudore mi ha impedito di paragonare a un barcone di Lampedusa. Quel residuo di pudore è scomparso quando una signora grassa americana è entrata nel vaporetto a piedi nudi e un'ondata di acqua ha bagnato i suoi grassi piedi nudi e le mie grasse cosce che avevano l'attenuante di essere coperte. Se Venezia non fosse così bella non ci sarebbero tanti turisti (affermazione pericolosa poiché presuppone l'esistenza di un cervello pensante nelle masse dei suddetti). Invece Venezia è bella e per questo va odiata e ammirata solo in cartolina, cosicché gli autoctoni possano vivere senza dover fare lo slalom tra imbecilli di ogni dove col naso all'aria e la guida turistica in mano. Venezia va evitata. E sia messo a verbale che lo dicevamo molto prima che quello zotico di George Clooney minacciasse di portare in Laguna un'altra dopo Elisabetta Canalis.

1 commento:

Andreoide ha detto...

[Così per dire] A me spiace non poter andare a Venezia domani anche se è un formicaio umido. Mica per Venezia, ma perché è la festa del Redentore e ci si può andare a piedi dalle Zattere sul ponte di barche.