Dal Giornale del Popolo del 12 ottobre
L'invito per il ricevimento privato,
quello serale a Buckhingham Palace, l'ha declinato per paura di fare
troppo tardi. Il giorno delle nozze di William e Kate trasmesse in
mondovisione lei è andata alla cerimonia e poi è tornata a casa,
probabilmente in tempo per qualche telefilm, senza utilizzare il
cartoncino che chiunque avrebbe fatto a botte per avere. A quella
anziana signora dall'aspetto dolce e severo lady Diana affidava i
propri bambini mentre combatteva col cerimoniale di corte o badava a
tenere alla larga Camilla. William e Harry l'adoravano e qualche
giorno fa, quando lei è morta, solo una missione militare ha
impedito ad Harry di partecipare al funerale. William ha lasciato
sola la moglie nell'ennesima visita di rappresentanza ed è volato a
dire addio alla sua tata. La mamma di quando la mamma non c'era, la
mamma di rinforzo anche quando la mamma c'era. Perché alla fine ogni
casa è uguale e se una persona normale non sa come gestire le
lavatrici e tenere vivi i fiori e procacciarsi del cibo e magari
pronunciare due parole che vadano oltre le necessità di
sopravvivenza, figurarsi cosa può accadere nella casa di una che si
sarà pure liberata dall'incombenza del ferro da stiro ma vive con
l'aggravante della principessitudine. Nevrosi raddoppiate, perenne
senso di inadeguatezza e poi due paia di occhioni che ogni sera ti
guardano come a dire che a loro basta solo il tuo affetto, ma tu sei
troppo occupata a macerarti perché non glielo dimostri abbastanza.
In tutto questo Diana aveva al fianco una persona fidata. L'unica che
non ha mai venduto i propri ricordi intrisi di intimità altrui a
nessun giornale o trasmissione televisiva. L'unica che ha fatto da
tata anche a lei. Perché c'è sempre bisogno di una tata.
Soprattutto da grandi.
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