venerdì 5 aprile 2013

Verità inconfessabili e saldi irrinunciabili

Dal Giornale del Popolo del 5 aprile

Per molti sono le epifanie della domenica sera dopo una giornata in famiglia, verità di cui ci si vergogna profondamente, pronunciate a mezza bocca al termine di una giornata trascorsa in un'atmosfera domestica molto lontana dalle atmosfere del Mulino Bianco. «Per fortuna che domani si va a lavorare!». E ancora: «Ma come fanno a resistere le babysitter che ci stanno tutto il giorno?». Il giorno in cui le considerazioni imbarazzanti diventano confidenza, si scopre che di genitori snaturati, in giro, ce ne sono parecchi. Ed è un enorme sollievo. Il mondo è pieno di gente che ha seriamente combattuto con gli istinti violenti suscitati da un pianto incomprensibile e inconsolabile, persone felicissime della propria vita ma anche in grado di spegnere le candeline esprimendo il desiderio di un'ora per giocare col cellulare senza essere oggetto dei tentativi di scalata dalle caviglie da parte di un esserino partito a razzo in fondo alla sala, maniaci dell'iPad che sbuffano ogni volta che lo trovano pieno di briciole e impronte di dita minuscole. Il maggior sollievo è scoprire che si può anche essere donne e avere tutti questi istinti non materni, che l'avere un utero non ti obbliga ad amare l'insonnia né ad accettarla col sorriso. Che in fondo avere a che fare con un affarino è come costruirsi un buon guardaroba: ognuno deve trovare la propria via, senza imporsi modelli insensati. Farlo a dispetto dei guru e dei blog, che siano quelli per mamme perfette o quelli per madri snaturate e fiere di esserlo. Farlo nell'unico modo possibile, ossia con una rubrica giusta, con numeri da chiamare in piena notte per chiedere come si diluisce il latte artificiale e poi passare alle cose serie: «Quindi il negozio di riferimento ha iniziato gli sconti al 50 per cento?». 

1 commento:

Luca ha detto...

mantenere sempre una certa distanza critica dai figli, evitare di dar loro troppa confidenza