venerdì 21 giugno 2013

Lorenzojova al cuore di Milano


Dal Giornale del Popolo del 21 giugno 
Un pentolone di sugo al tonno, tavola apparecchiata, fagiolini solo da scaldare. Vanno bene per la creatura e per il padre che se ne occuperà. Dice che ha preparato tutto. Lei intanto da stamane pensa cosa mettersi e, mentre il tempo si mostra incerto, a come arginare la pioggia che prevedibilmente si abbatterà su San Siro. Da giorni si studia il mezzo di locomozione, la procedura di ritiro dei biglietti, l'orario giusto per non arrivare proprio insieme alle adolescenti ma nemmeno all'ultimo secondo con gli anzianotti. Del resto, si sa, ci saremo proprio tutti. Da Fabio Fazio a Selvaggia Lucarelli, dall'amica single a quella a due settimane dal parto. Ognuna col suo posto, chi il prato, chi un secondo anello rosso giustificato senza richiesta: “Sai, non c'erano altri posti disponibili”. Con il presentimento, vago e non del tutto sbagliato, che un posto numerato a un concerto sia peggio della carta di identità tatuata sulla schiena. Comunque in un modo o nell'altro ci saremo e mentre voi leggerete queste righe io sarò già andata a non perdermi l'ennesimo concerto di Lorenzo Jovanotti, il primo tour negli stadi, la seconda data a San Siro. «Si trovano taxi da quelle parti?», ho chiesto con l'aria di chi sembra partire per un safari in terra ignota. Quando leggerete probabilmente sarò andata a letto da poche ore e avrò superato l'idiosincrasia per la quantità di gente con cui condivido l'unica passione smodata della mia esistenza. E nella testa avrò solo che “il più grande spettacolo dopo il Big Bang siamo noi”.
(E qui un'antologia del perché il cuore ce l'ha preso in tempi non sospetti:  Jovanotti Deluxe; Il gioco dei concerti; Loré)

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