venerdì 18 aprile 2014

È lui e sarà lui. Storia di una ragioniera

Dal Giornale del Popolo del 18 aprile

Dice che era un bel ragazzo e niente di più. Di sette anni più grande di lei, che ancora studiava da ragioniera. L'incontro a una festa in casa di amici, «una festa di pomeriggio, come usava a quei tempi». Dev'essere stato un invaghimento pomeridiano allora a spingere il Giancarlo all'audace proposta: posso venirti a prendere a scuola qualche volta? Dice che i fratelli lo canzonavano quando li costringeva a mangiar presto «per andare a prendere la bambina». Poi un giorno la mamma della bambina si è messa in mezzo. 17 anni contro 24 le parevano un'enormità: «Cosa vuole da te quel vecchio?». E giù guerra, di quelle strategiche e spietate che solo una madre può intraprendere contro un pretendente ritenuto non all'altezza. Ma la bambina di guerre non vede necessità: «Senti, la mia mamma fa così, vediamoci ogni tanto senza grandi impegni». «Così non mi interessa», risponde lui con la decisione e il garbo di un uomo di ventiquattro anni. La ragioniera non allestisce nessun letto dei lamenti: bello era bello ma c'era tutto il tempo di sistemarsi. Passano i mesi e la macchina del Giancarlo sotto la scuola non si vede più. Poi una domenica alla Messa la ragioniera tra la gente scorge una faccia conosciuta. E nel tempo di farsi largo tra la folla si chiarisce le idee più che in tanti mesi precedenti. «Allora domani vengo a prenderti a scuola». Stavolta l'artiglieria della mamma serve a poco. La ragioniera ha sviluppato una fantasia narrativa per raccontare le bugie che le servono a preparare il terreno alla presa di posizione definitiva di fronte alla famiglia: «È lui e sarà lui». È lui da cinquant'anni di matrimonio e ora c'è solo da vincere la battaglia per ottenere da figli e nipoti un festeggiamento adeguato a cotanto traguardo.

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