Da Ticino7 del 24 maggio
Tra poche settimane potrebbero addirittura mancarci. Anche
se è difficile pensare che i primi giorni di vacanza non siano dedicati a una
enorme sospiro di sollievo per l’improvviso silenzio nella chat di classe.
Quiete dopo la tempesta di quattro settimane di scambi di opinione serratissimi,
che hanno portato alla decisione definitiva sul regalo di fine anno da fare
alle maestre. Il buono regalo della Manor sembrava impersonale ai più, così la
ricerca si è allargata ad abbonamenti in palestra, buoni relax, buoni
massaggio. Perché fa parte della psicologia della madre in chat pensare che le
altre rappresentanti del genere femminile abbiano bisogno di rilassarsi e
abbiano il tempo per farlo. Alla proposta della cifra a testa da versare si
sono aperte decine di sotto chat private in commento carbonaro a quella
principale: nessuno aveva il coraggio di dire pubblicamente che forse 50
franchi erano troppi e insomma-pensiamo-anche-a-chi-non-può-permetterselo-è-nostro-dovere!”.
L’altro tema imprescindibile per una completa fenomenologia
della chat di classe è la presenza dei padri. Un mio amico, che è blogger e
intelligente (ho sempre amato gli ossimori) è orgoglioso di essere l’unico
padre nella chat delle mamme. Ogni tanto prende le difese del genere sotto rappresentato,
spesso fa quello che lo stereotipo gli impone chiedendo alle ragazze di
smettere di spammare e invitandole a dotarsi di un app per la raccolta di soldi.
Nella chat di cui faccio parte ci sono 3 maschi: quello messo d’imperio dalla
moglie a fare da backup alle informazioni a cui lei non riesce a stare dietro,
quello pieno di opinioni didatticamente valide e coinvolto nella vita della
scuola, quello che fa il simpatico.
Il primo, che ha tutta la mia solidarietà, un giorno è stato
così tenero da chiedere perché mai non ci sia un gruppo dei papà. Noi vipere
abbiamo iniziato la moltiplicazione delle chat carbonare con una mitragliata di
commenti a copi di screenshot: pure la chat dei papà? Poi ci tocca stare dietro
alle loron notifiche come ai calzini sparsi per casa?! Ma nessun messaggio ha
generato una proliferazione di chat secondarie come quello di pochi giorni fa,
in cui i genitori suggerivano alla classe di regalare alla propria figlia un
albero virtuale per la salvezza del pianeta. Per un momento persino le Barbie e
le LOL ci sono sembrate un baluardo di libertà e anticonformismo. A prova di
spunta blu.
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