Apparso sul Giornale del Popolo del 20 aprile 2007
Dovevo aspettarmelo. D'altronde sono io la prima a dire che dopo la rottura di Al Bano e Romina non c'è più da credere alle favole. Epperò il giorno in cui ho scoperto che il principe William e Kate Middleton si erano lasciati mi sono sentita disorientata, come quando Dylan ha tradito la storica fidanzata bruna Brenda con la migliore amica bionda di lei (Kelly) in Beverly Hills 90210. William e Kate si sono lasciati, dice il comunicato d'ordinanza, “di comune accordo”. Si dice sempre così alla fine di una storia, come se le giustificazioni postume potessero ristabilire un equilibrio in quello che invece è sempre un lutto antidemocratico. Il lutto di un cuore spezzato. Poco ci mancava che dicessero “il principe William e la signorina Kate Middleton hanno deciso di restare amici”. Infinite le spiegazioni che offrono i tabloid. Si va da una presunta ostilità della regina, alle non nobili origini dei genitori di lei, all'invadenza dei paparazzi. Uno si arrovella sulle spiegazioni, quando basterebbe guardare le foto. Quelle del secondo in linea di successione al trono balla abbracciato a ragazze abbigliate come neanche a un casting delle veline. E poi lei, che ha già fatto sapere di non essere disposta a raccontare a nessuno i dettagli della sua storia col principe (ha già ricevuto offerte da capogiro), che sorride ai paparazzi con quella disinvoltura che solo una donna col cuore in frantumi può sfoggiare . Ecco, vedendo tutto questo ho capito che lei era davvero degna di stare accanto a uno che rischia di indossare la corona che fu di Riccardo Cuor di Leone. E che questo Riccardo Cuor di Leone del duemila non se la meritava affatto. E che per questo erano fatti l'uno per l'altra, perché era scattata quella proverbiale e terribile “intesa perfetta con la persona imperfetta”. E che Tony Blair dovrebbe a tutte le donne del Regno un anno di formazione con Camilla Parker Bowles.
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