venerdì 4 aprile 2008

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Da Grazia della scorsa settimana, il nostro eroe ci regala parole commoventi. Poco importa che i titolisti di Grazia abbiano rubricato il pezzo con qualcosa del genere "pessimista coi muscoli", questo è un grande momento di giornalismo e di alta, altissima filosofia. Grazie, grazie, grazie.
A Pietro Taricone. Indimenticato e indimenticabile.

Domanda: Lei sembra una persona che sceglie parecchio (...)
Risposta: Io mi sono posto il problema del domani. Sono un uomo del Sud: per me il lavoro è quello che dura almeno 20 anni e che ti permette di pagare il mutuo e di tirare su una famiglia.
D: Molto chiaro. Che cosa la confonde allora?
R: Mi sto chiedendo se quello che faccio è quello che devo fare. Ho un sacco di domande in testa: sono felice? Mi piace? Faccio tutto per chi mi sta vicino, potrei fregarmene, invece?
D: Risposte?
R: Non so. Ma ho altre domande se vuole: lavoro solo per i soldi? Non sono poi così tanti. Lo faccio per la gloria? Non vincerò l'Oscar con una fiction...
D: E l'amore?
R: Credo che dovrei cominciare ad allenarmi all'amore. Ci sto provando.
D: Che cosa vuol dire?
R: Vuol dire che, se hai fortemente voluto una cosa e non la vuoi più, allora devi cominciare a imparare ad amarla. Vale anche per le persone. Bisogna allenarsi a stare insieme, alla convivenza. Una volta presa una decisione bisogna difenderla, tenere duro. Se sei in confusione devi fartela passare.
D: Perché?
R: Per tenerti il tuo posto nel branco, se lo perdi è un casino.
D: E come si fa a tenerselo?
R: Vorrei essere una di quelle persone tranquille, quelle che ti guardano, ti sorridono e ti dicono dolcemente: gradisci un caffè?
D: Credo sarebbe fortemente fuori ruolo
R: Ha ragione. Forse la vita è tutta lì: nascere, incazzarsi, morire.
D: L'amore non conta?
R: L'amore non serve a niente.
D: Come dice?
R: La famiglia non c'entra con l'amore: è importante saperlo. A volte pensi che sia il momento di dire: non ti amo più. E stai male. È sbagliato. Dovresti pensare: meno male che non amo più, vol dire che ho una famiglia.
D: Che cosa intende per famiglia?
R: Una cosa noiosa e indispensabile. Una cosa che dura, una istituzione, una grotta. Un posto dove tutte le angosce si sgonfiano.
(...)
D: Perché, dicevamo, l'amore non serve a niente...
R: L'amore è come farsi una canna, una bella bevuta. Sembra che ti faccia stare benissimo. Poi passa e ti accorgi di stare da cani. L'amore destabilizza. Da matti.
D: Ma tiene vivo (...)
R: Vivo? Ma scherza? No, non sei vivo, sei solo più solo. Perché sei tutto concentrato su di te, sulle tue emozioni. È come un'intervista: è sempre mortificante.

13 commenti:

Leonora ha detto...

Da taricone non me lo sarei aspettato questo giudizio.

Mito assoluto.

la ficcanaso ha detto...

vedi? hai dei pregiudizi, anche tu

Le ha detto...

Allora. Premettendo che amo gli uomini del Sud (sic!) che vuol dire quell'ultima cosa che l'amore ti rende più solo? Mmm, ci rifletterò su.
Ps: Leo! I pregiudizi, no, eh?

Le ha detto...

Scusate se interrompo il suono di violini, ma urge l'aggiornamento dell'ultim'ora.
«Da “Vanity Fair”:
Dicono che un ex guerriero non si voglia dare per vinto. Dicono che la battaglia con la moglie, volpe dell’est, sia persa. La loro vita d’attori è un caos per nulla calmo. Dicono.»
Ragazze, qui mi sa che ci tocca di nuovo cambiare i nostri punti di riferimento.

cuiscarpettdaverniis ha detto...

nascere incazzarsi morire. fantastico.

una delle più spietate illuminazioni recenti di cosa sia quello che il mondo chiama amore.

colgo l'occasione per ricordarti e per informare i tuoi blogghisti (dovrei dire meglio le tue blogghiste italiane e i tuoi blogghisti svizzeri... così va in effetti... meglio non chiedersi il perché) della imperdibile intervista al medesimo su corriere.tv di un mesetto fa:

http://mediacenter.corriere.it/MediaCenter/action/player?idCanale=IncontriDig&filtro=Tutti&pagina=1&passo=5&uuid=db4a3050-ead6-11dc-8a30-0003ba99c667&navName=3

facci un salto. oppure incorporala. potrei pubblicartici un'intera recensione.
per adesso basti dire che il nostro riesce dopo qualche ambascia iniziale a tenere testa al mellifluo aldo grasso -cavo orale tanto foderato di vellutino da non poter più fisiologicamente dire cosa intelligente- senza neppure addormentarsi. mentre monta lo scandalo del grasso per il fatto che le domande dei lettori chiedano tutte al palestrato di parlare, invece che di tv, della vita, pietro distribuisce alcuni ceffoni entusiasmanti a costanzo e mentana, e distilla diverse chicche, tra cui io cercherei un nuovo motto per il mio blog (quello delle seghe –permettimelo– ha un po’ stufato; e poi è falso: per le seghe mentali occorre una mente che almeno... tiri, e oggi c’è in giro un’impotenza!).

sul podio:
- professo', le parole che usava mio padre hanno un profondo senso.
- mettere la testa a posto... è faticoso e non conviene a nessuno.
- e l'ineffabile (perché non contraffatto) lapsus finalegli amici vecchi sono rimasti e ne ho compra’... presi degli altri.

scusino i più misericordiosi (quelli che ci sono arrivati in fondo) la lunghezza del post. li rassicuri il fatto che per tre settimane andrò -come dice mia moglie- "a fare il coglione in montagna" e quindi scriverò ben poco.

Yuri Zivago ha detto...

volevo essere il primo uomo a commentare il post dopo una fracca di donnine e invece. nemmeno il primo svizzero, per giunta. ben mi sta. rimandando lo studio sociologico ad una prossima puntata, non resta che ricordare l'incredibile autonomination del GF 1 (pur di buttar fuori l'altra rompi...). Da allora mi è stato chiaro: si tratta di un'intelligenza superiore, un uomo che il mondo dello spettacolo ancora non ha mostrato di meritare.

Yuri Zivago ha detto...

PS: si può fare il coglione in montagna per quattro giorni l'anno (tra due settimane). Basta un certificato medico leggermente gonfiato...

cuiscarpettdaverniis ha detto...

“È un talento essere belli” dice lui di lei, alzando la saracinesca di un bianchissimo sorriso, “e la bellezza è una dote che bussa alla pancia: come la forza, come il sangue e il fuoco. Comanda chi ha lo spazio. Come fanno i cavalli, tra i quali non vale la finzione su chi sono io, su chi è quello e su chi è quell’altro, ma solo chi è l’animale alfa che, mettendo ordine, stabilisce i ruoli per gli altri. Quello che decide. Punto. E la bellezza decide. Punto”.

sempre Taricone, da un panorama di un mese fa.
siamo quasi ai livelli del Migliore Di Tutti (ed equofilo e mongoloholico), il reduce Giovanni Lindo Ferretti.

cuiscarpettdaverniis ha detto...

(qualcuno si starà chiedendo che fuso orario c'è in svizzera)
(o se la razza elvetica soffre di mannarismo logorroico, che di giorno totem, e con la luna guarda qua)
(allora, alla bionda aurora)

filoderba ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
filoderba ha detto...

chi sei cuiscarpettdavernis che molto simpatico sei?

filoderba ha detto...

ma é triste quello che dice...tristissimo.
ho letto prima i commenti dell'intervista...

la ficcanaso ha detto...

Secondo me invece il punto è che non è affatto triste. La mitizzazione dell'amore romantico di cui siamo vittime ci fa guardare le sue parole come hanno fatto i titolisti di grazia che infatti hanno titolato quest'intervista con qualcosa come "pessimista coi muscoli". Per me non è così. Non c'è cinismo in queste parole, ma la forza e la testardaggine che solo dei muscoli così e un sano animo terrone possono produrre.