venerdì 15 maggio 2009

Eredità culturali

Dal Giornale del Popolo del 15 maggio
Se lui non sa chi è Roger Vivier non si vede perché tu debba sapere che la saga di Rocky è andata ben oltre il terzo episodio. E però comprensibilmente ogni lacuna nella cultura spicciola del prossimo è una trave in confronto alle proprie pagliuzze. Che si fa di tutto per rimuovere. Si sa che amici e fidanzati si scambiano indumenti, libri, dvd e insulti perché è un modo per conoscersi. Un patrimonio che va inevitabilmente a ingrossare le fila di ciò che resterà e sopravviverà alle amicizie spezzate e alle storie naufragate. Noialtre, storicamente inadatte all'apprendimento di alcunché, ci ricordiamo solo delle materie insegnate dai professori che amammo follemente, sapremmo compilare una scheda dettagliata del libro che ci ha prestato l'ultimo ganzo alla prima uscita, saremmo in grado di ripetere i finali dei film visti con qualche fiamma adolescenziale mentre non ricordiamo quello davanti a cui ci siamo addormentate ieri sera. Il problema è cosa farne di tutta questa roba, dopo. Perché se il tempo che passa si porta via i temerari sogni di una libreria unificata ed eclettica con i suoi papiri immacolati e i nostri libelli scarabocchiati e sporchi di caffè, poi sono dolori. Poi finisce che lui lascia a casa tua qualche libro e comunque vada è un disastro. Lo ritrovi in giro un giorno di primavera e scoppi a piangere, ci inciampa una nuova fiamma e le domande possono farsi soltanto imbarazzanti. Quindi se sapete di avere nascosto in casa a tradimento un qualche “manuale del giovane giardiniere”, fate almeno resuscitare le piante secce sul balcone prima che qualche fidanzato si ammali di gelosia retroattiva.

5 commenti:

Le ha detto...

Bellissimo post. Peggio che ancora di un libro c'è un intero genere musicale lasciato in eredità. Ugh.

sister ha detto...

fuori le parti autobiografiche!
p.s. io facevo apposta scatoline contenenti tutti i regali, scritti e varie ..un archivio al piano più alto dell'armadio..

cuiscarpettdaverniis ha detto...

grande sister. straordinario l'imperativo "fuori le parti autobiografiche!". me lo segno da usare in futuro. mi piace per il cortocircuito che evoca con "fuori le parti intime!": costrizione, esibizione, nudità.

quanto a te ficcanaso, attualmente mi figuro che rischi molto meno tu, con i suoi ponderosi volumi di del noce o di politica russa ottocentesca, che lui nel ritrovarsi sugli scaffali qualche inspiegabile vaccata della kinsella o -adattissima all'imperativo iniziale- l'autobiografia di rocco siffredi.

la ficcanaso ha detto...

Interrogarsi sulle parti autobiografiche delle ficcanasate è come arrovellarsi sulla veridicità dei reality. Roba buona (forse) solo per la prima edizione del GF.
La Kinsella è un insulto alla frivolezza.

Anonimo ha detto...

e comunque w rocco!