venerdì 6 agosto 2010

Di spose e di bambini

Dal Giornale del Popolo del 6 agosto
Le spose sono belle per condizione e pregiudizio. Come i neonati. Certo che abbiamo bene in mente una sfilza di spose sbagliate e pargoli bruttini. Ma poi finisce sempre che i secondi li approviamo per tenerezza indotta (mai spontanea), le prime per sincera ammirazione del coraggio. In fondo stiamo sempre parlando di una che ha il fegato di farsi portare a un altare o in un Comune, una che ha l'ardire di mettersi volontariamente al centro dell'attenzione di almeno dieci persone. Una che sopporta centinaia di sguardi mentre percorre una navata con addosso un vestito comprato mesi addietro. Una che accetta di indossare un fastidiosissimo anello all'anulare sinistro. Una che corre il rischio di vedere la donna che l'ha partorita colpita dalla sindrome madre della sposa stritolata dall'abbraccio di sete color pastello. Una che si espone al ludibrio di invitati ubriachi urlanti “bacio bacio” come un fenomeno da baraccone. Una che, se evita l'atmosfera impresentabile (ma liberatoria) di un matrimonio ruspante, finisce di certo nel gorgo di quello minimal dove invitati con bocca a culo di gallina e alito provato dal prosecco importunano signore sposate per ammazzare il tempo. Comunque vada sarà un disastro e qualunque disastro tu stia vivendo ne hai di certo scampato uno peggiore, dunque meriti la solidarietà e la comprensione e pure l'ammirazione (massì) di chiunque abbia a che fare con te. Quindi non mi strapperete dalla tastiera nessun commento sornione o acido o ironico o neanche lontanamente irrispettoso sulle nozze da favola di Chelsea Clinton.

2 commenti:

cuiscarpettdaverniis ha detto...

mani avanti...

cuiscarpettdaverniis ha detto...

(ma il pargolo roscio sarà in ogni caso bellissimo)