mercoledì 4 agosto 2010

Per una volta si può pure comprare Vanity Fair


«Credevo che il lavoro per me sarebbe sempre venuto al primo posto. Sono stata smentita. La mia vita sentimentale ha preso il sopravvento» . «A volte in America mi seguono al supermercato, ma dopo un po’ si stufano. Sono meno ossessivi dei loro colleghi italiani. Posso uscire a cena con il mio uomo senza essere particolarmente perseguitata». «Mi ha fatto effetto, l’altro giorno, sentirmi domandare dalla cassiera della Conad di Alghero: “È vero che sei fidanzata con lui?”. Sì, è vero: stiamo insieme. Ho saputo di donne, anche nomi importanti, che per questo hanno tolto la sua foto dal desktop del computer. Forse sono un po’ troppo stressate. Ma alla fine, la miglior rivalsa nei confronti degli invidiosi è la tua felicità. Perché è quella che non ti perdonano». «Se sei amata, ti senti sempre splendida. È l’idea di essere così amata che mi sorprende. George è la persona grazie alla quale la mia vita ha ripreso colore. Mi sento bene, leggera. Come quando avevo 18 anni».
Perché tutte sogniamo di essere riabilitate dalla cassiera del Conad.

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