venerdì 29 aprile 2011

Sembra ieri

Dal Giornale del Popolo del 29 aprile
Sembra ieri che gozzovigliavano spensierati all'università, ieri che si sono mollati tenendo a bada la stampa, ieri che tornavano sulla scena fidanzati e contenti, pettinati e sorridenti, davanti a centinaia di flash che facevano rifulgere l'anello che fu di Lady Diana. Sembra ieri e siamo arrivati già ad oggi, giorno del matrimonio di William d'Inghilterra e Kate Middleton. Perché il tempo del gossip vola e i nostri eroi crescono più di figli e nipoti che ricordiamo alti così e oggi sono già in giro a corteggiare le compagne di classe. Signora mia, il tempo passa per tutti. Passerà anche per Kate e William, passerà anche se lui non indosserà la fede e anche se lei, come prometterà oggi nei voti solenni, non «obbedirà» a suo marito, impegnandosi piuttosto a «servirlo». Passerà e forse lei non sarà più magra e in forma come oggi; di sicuro lui avrà ancor meno capelli di oggi. Dicono che questa nostra passione per William e Kate sia insana e morbosa, effetto collaterale di un'infanzia passata a sognare i principi azzurri e i cavalli bianchi, secondo i più triti clichè che dovremmo aver imparato a rifiutare. E in effetti c'eravamo anche riuscite, fino a che il destino non ci ha messo sulla strada questa favola così antica e moderna insieme. Perché avranno pure convissuto prima del matrimonio, avranno pure escluso Blair dal ricevimento includendo invece tutta la famiglia Beckham e pure Elton John; però hanno pensato bene di darci la carrozza, le bandiere, i sudditi, la corona. E in fondo questo ci piace. Molto. I bookmaker scommettono che tra dieci anni saranno ancora sposati, anche loro hanno capito che al popolo va promessa una favola a lieto fine. Tra dieci anni saremo qui a vedere chi ha vinto quella scommessa. E saremo qui a morderci le mani per non aver scommesso tutto sul giallo per il cappello della Regina Elisabetta.

Nessun commento: