venerdì 4 novembre 2011

Lo spread dei sentimenti

Dal Giornale del Popolo del 4 novembre
Il mio amico giornalista inviato al G20 di Cannes piangeva miseria, l'altra sera. Neanche un black bloc per chiacchierar, solo esperti berluscologhi ansiosi di raccontare il tracollo del cavaliere e occhialuti economisti pronti a fornire per l'Europa una diagnosi non dissimile da quella già pronta per il berlusconismo. Niente da fare per chi si dibatte da giorni tra borse in picchiata, tassi, spread, quotazioni del franco, dell'euro e dei loro simili. Più i giornali si riempiono di paginate esplicative appositamente pensate per gli ignoranti, più gli ignoranti capiscono che non ci capiranno mai nulla e avvertiranno la minaccia palpabile della miseria incombente. Perché, certo, noi siamo fortunati e quelli che soffrono davvero sono altri, ma se un giorno toccasse anche a noi? È vero che noi siamo gente più coscienziosa, ma se un destino greco fosse dietro l'angolo per tutti? Quest'estate sguazzavamo nel loro mare dicendo che in fondo non si sta così male in un paese sull'orlo della bancarotta, ma tra il dire e il fare c'è di mezzo la terraferma e oggi non saremmo più così brillanti come qualche mese fa. Sarà in balia di questo impeto malinconico e con nella mente il proposito di comprare la biografia di Ornella Vanoni che siamo finite su Youtube. Ad ascoltare i pezzi in cui divinamente duettava con Gino Paoli. A storia d'amore finita da un bel pezzo si sono ritrovati a portare in giro per teatri e tv canzoni così sfacciatamente ammiccanti a quel che c'era stato tra loro che la memoria ancor c'offende. Ricominciare dopo la fine, dare un senso nuovo a parole che un giorno erano di passione travolgente e dopo dieci anni non sono sbiadite e forse per l'uno sono sepolte, ma per l'altra non completamente. È possibile? Eccolo, un tema in cui nessuna paginata economica di giornale potrà aiutarci. La difficile gestione dello spread dei sentimenti.

1 commento:

Chiara ha detto...

ti stamperei e ti incornicerei oggi.
meravigliosa!